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 2022  luglio 17 Domenica calendario

Record di caldo e incendi

PARIGI La Sardegna e le colline di Lecco, le pinete della Gironda, le foreste del distretto portoghese di Guarda, l’Estremadura in Spagna, Creta, Londra, Parigi, mezza Romania: una linea di caldo e fuoco continua a stringere in una morsa l’Europa. Ieri hanno continuato a bruciare foreste ma anche, a ridosso dei centri abitati, i chilometri e chilometri di sterpaglie senza pioggia da settimane. E le temperature non hanno ancora smesso di salire: secondo i meteorologi il picco (ed è già il secondo di quest’estate non ancora a metà) arriverà la settimana prossima: da domani è attesa un’altra ondata con punte di 40/42 gradi in Pianura Padana, Toscana, Umbria e Lazio.
LE PREVISIONI
«Se l’Italia soffrirà la prossima settimana, Portogallo e Spagna, con 47 gradi registrati, e Parigi e Londra con 40 gradi previsti, non stanno certamente meglio ha sottolineato Mattia Gussoni del sito ilmeteo.it – in particolare in Inghilterra è allerta massima, colore rosso, per il caldo africano». In Spagna l’allerta caldo è massima in quasi tutto il paese, con temperature che hanno toccato i 44 gradi. Emergenza canicola anche in Portogallo, dove si salva solo l’Algarve, a sud. Più a nord soffre il Regno Unito: ieri riunione di crisi del governo mentre il sindaco di Londra Sadiq Khan ha consigliato a tutti i residenti di usare i trasporti pubblici solo in caso di necessità assoluta. I termometri di Londra potrebbero superare la soglia record di 38,7 gradi del 2019. A rischio anche i ghiacciai, compreso il più alto di tutti, quello del Monte Bianco, dove si attende un picco di calore per mercoledì.
IL RECORD
Il riscaldamento climatico ha colpito nel 2022 come mai prima: dal primo gennaio al 16 luglio in Europa sono andati in fiamme complessivamente 346mila ettari di aree boschive, una superficie più grande dell’intera Valle d’Aosta. L’area bruciata è il triplo rispetto alla media degli ultimi 16 anni, che nello stesso arco di tempo è pari a 110.350 ettari. I dati sono stati forniti dall’European Forest Fire Information System (Effis) della Commissione europea. Il numero di grandi incendi (oltre i trenta ettari) dall’inizio dell’anno a oggi si attesta a 1.756, quasi il quadruplo rispetto ai 470 in media dal 2006 al 2021. Epicentro dei fuochi in Italia ieri Olbia e la zona del lecchese. A Olbia un vasto incendio è divampato nell’agro di Berchidda, in una zona ricca di vegetazione. Le fiamme hanno minacciato anche alcune attività commerciali. Fuochi anche nel Lecchese, dove sono andati distrutti solo nel pomeriggio di ieri ettari di vegetazione boschivi e alcuni capanni utilizzati dai cacciatori a Valgreghentino. Negli ultimi tre giorni, sono oltre cento gli ettari bruciati dalle fiamme nella zona.
IL BILANCIO
Da gennaio sono andati in fumo ben 229,30 chilometri quadrati di boschi e foreste in Italia a causa di 204 roghi di importanti dimensioni. È come se il fuoco avesse distrutto una superficie pari alla città di Reggio Emilia o all’isola d’Elba. In Europa, la regione più colpita finora è la Romania, dove oltre 149 mila ettari sono andati in fumo dall’inizio dell’anno a causa di oltre 750 incendi. Il record più drammatico degli ultimi sedici anni. Numeri senza precedenti anche in Croazia (28mila ettari bruciati in 134 incendi), Bulgaria (7.735 ettari in 50 incendi) e Ungheria (5.877 ettari in 44 incendi). Ondate di caldo e fuoco anche in Francia, dove ieri centinaia di mezzi dei pompieri sono convogliati in Gironda: circa 10mila gli ettari di foreste ridotti in cenere sul litorale atlantico, in un contesto di ondate di caldo che dovrebbe raggiungere i 40 gradi, un record per la regione. Da martedì sono oltre 12mila le persone evacuate a causa delle fiamme. Tregua invece ieri in Portogallo dove però il bilancio degli ultimi giorni è drammatico: tre morti e 15mila ettari di vegetazione distrutti. In Spagna è rimasto chiuso per dodici ore un tratto dell’autostrada A5 che porta a Madrid dalla frontiera portoghese: colpa degli incendi che continuano a funestare l’Estremadura. In Andalusia, tremila persone sono state invece evacuate alla periferia di Malaga perché i pompieri non riuscivano a domare le fiamme di un incendio.