il Fatto Quotidiano, 17 luglio 2022
Vaccino: nel 40% dei casi alterato il ciclo mestruale
Uno studio su oltre 35 mila donne ha rilevato che “nel 42,1% dei casi è stato registrato un flusso mestruale più intenso dopo la vaccinazione”, spiegano su Science Advances Kathryn Clancy, dell’Università dell’Illinois Urbana-Champaign, e Katharine Lee, dell’Università di Tulane.
“Alcune donne hanno sperimentato questo effetto nei primi 7 giorni” successivi all’iniezione, “ma molte altre hanno osservato alterazioni dopo 8-14 giorni”. L’analisi ha incluso solo donne senza una precedente diagnosi di Covid-19, né sono stati presi in considerazione i dati di chi aveva tra i 45 e 55 anni, per evitare fattori confondenti legati alla perimenopausa tipicamente caratterizzata da alterazioni mestruali.
“Ci siamo concentrate su chi aveva regolarmente le mestruazioni”. Ma un piccolo gruppo, fuori da questi parametri, è stato analizzato comunque e i dati sono stati pubblicati ieri su Science. Si tratta di un sotto-gruppo di 673 donne, in post-menopausa: in questo caso il 66% ha riportato sanguinamento. Le ricercatrici rimarcano che “altri vaccini, compresi quelli contro tifo, epatite B e Papillomavirus Hpv, sono talvolta associati a mutamenti nelle mestruazioni. Si ritiene che questi effetti collaterali siano legati a un aumento delle vie infiammatorie immuno-correlate – puntualizza Clancy – e che abbiano meno probabilità di essere determinati da cambiamenti ormonali”. L’ipotesi è che per la maggior parte delle persone le alterazioni mestruali post-vaccinazione anti-Covid “siano di breve durata”. Le ricercatrici invitano chiunque manifesti preoccupazioni a contattare il proprio medico. L’indagine si è basata su esperienze auto-riferite, quindi “lo studio non può stabilire un nesso di causalità” tra vaccinazione anti-Covid e alterazioni del ciclo mestruale, tengono a precisare le ricercatrici, “né essere considerato predittivo” di possibili effetti collaterali “nella popolazione generale. Però può indicare potenziali associazioni tra la storia riproduttiva di una persona, lo stato ormonale, i dati demografici e cambiamenti mestruali a seguito di vaccinazione Covid-19”, scrive ieri Adnkronos Salute.
Anche in Italia è stata fatta una ricerca analoga: lo studio è stato pubblicato a marzo, a condurre la ricerca il team del dipartimento di Ostetricia e ginecologia dell’Università Insubria di Varese e Como, nel gruppo vanno citati anche anche il professore di Farmacologia Marco Cosentino, e il professore di Patologia clinica Mariano Bizzarri, della Sapienza di Roma. I ricercatori hanno analizzato 164 casi, e registrato alterazioni del ciclo mestruale tra il 50 e il 60% delle partecipanti, dopo la prima dose, e tra il 60 e il 70% dopo la seconda dose. L’età media era 35 anni. A distanza di due mesi dalla vaccinazione, circa la metà delle donne aveva avuto una risoluzione dell’alterazione, mentre nella restante metà persisteva oltre i 60 giorni. Anche il Covid-19 può alterare il ciclo.