Corriere della Sera, 16 luglio 2022
La svolta di via Solferino. Cairo trova un accordo con Blackstone
Urbano Cairo ricompra la sede storica del «Corriere della Sera» e sigla la pace con il gruppo americano Blackstone che nel 2013 aveva acquistato la palazzina firmata dall’architetto Luca Beltrami in via Solferino 28, a Milano, che dal 1904 ospita la redazione del primo quotidiano italiano. La casa del «Corriere» era stata venduta dalla precedente gestione, insieme al resto della proprietà, tre lotti che formano un intero rione nel centralissimo quartiere Brera. L’acquirente aveva poi riaffittato allo stesso quotidiano una parte dell’immobile con la porzione tutelata dai Beni culturali.
Negli ultimi quattro anni la vicenda si era spostata nei tribunali. Nel 2018 Rcs, il gruppo del «Corriere» passato nel frattempo sotto la guida e il controllo azionario di Cairo, apriva una controversia chiedendo di dichiarare invalida l’operazione immobiliare avvenuta, come detto, nel 2013. Istanza respinta dal Tribunale arbitrale di Milano con un ultimo pronunciamento sulla correttezza dell’operato di Blackstone nel maggio del 2021. Da allora, poche e misurate le parole sulla battaglia legale dei protagonisti. Fino a ieri quando nel primo pomeriggio, a sei anni esatti dalla vittoria di Cairo nella scalata al gruppo del «Corriere» (15 luglio 2016), è arrivato, a sorpresa, l’annuncio dell’accordo di pace, in termini giuridici la transazione, tra Rcs, Blackstone e la controllata di quest’ultima Kry-alos. L’operazione è stata approvata in mattinata dal consiglio di amministrazione con il voto unanime dei consiglieri al gran completo, tra gli altri Diego Della Valle, Carlo Cimbri, Marco Tronchetti Provera.
«Il mondo è cambiato in fretta, ma alcuni simboli restano», osserva Cairo. Con il riacquisto della sede storica del «Corriere», l’editore aggiunge un tassello decisivo al percorso iniziato con l’acquisizione di Rcs nel 2016 e proseguito con il risanamento dei conti – segnato in particolare dall’azzeramento di un debito che era di 430 e che si è trasformato in una cassa di 40 milioni al 31 marzo 2022 – e la riaffermazione del primato del «Corriere» in edicola e con 435 mila abbonamenti digitali.
Nel comunicato congiunto Cairo riconosce, a nome di Rcs, le decisioni del Tribunale arbitrale e della Corte d’Appello che hanno accertato la correttezza» degli acquirenti e «l’assenza di illeciti e malafede» e si «rammarica per il disagio causato dalla controversia». Un riconoscimento apprezzato da Blackstone e Kry-alos, di sicuro importante nella costruzione di un accordo che mette fine allo scontro legale con la «soddisfazione» di tutti e ristabilisce un clima a Milano dove l’investitore Usa è molto attivo. La parte americana si è affidata alla dichiarazione di Paolo Bottelli, amministratore delegato di Kryalos: «Siamo sempre stati sicuri di aver agito con professionalità e nel miglior interesse dei nostri azionisti e siamo soddisfatti della positiva soluzione di questa controversia». È ancora Cairo che ringrazia «Claudio Calabi per il suo contributo al raggiungimento di questo accordo». La svolta inattesa di una vicenda ad alta tensione arriva da lontano e porta la firma di un grande tessitore come Calabi, già amministratore delegato di Rcs. Si deve ai suoi buoni rapporti sia con Cairo sia con gli uomini più vicini al numero uno di Blackstone Stephen A. Schwarzman, l’intuizione di uno spiraglio per il negoziato, gestito in assoluta riservatezza. Come pure la costruzione di un impianto dell’intesa poi affidata al lavoro dei legali. Oltre alla reciproca rinuncia a tutte le azioni, si legge nella nota, «Rcs ha convenuto di corrispondere un contributo di 10 milioni alle spese sostenute da Blackstone e di acquistare al prezzo di 59,9 milioni, l’immobile di via Solferino, sede storica del “Corriere della Sera”, parte del complesso immobiliare oggetto della controversia».
I primi contatti sono di Claudio Calabi con un manager vicino a Schwarzman, il gruppo americano aveva avuto modo di conoscere il professionista italiano nell’ambito di un’importante operazione immobiliare a Parigi. Mentre i rumor di Borsa accreditavano scenari catastrofici per l’esito dell’arbitrato, le prove di dialogo erano già iniziate, in gran silenzio, a piccoli passi, e alcuni incontri ristretti a due o tre persone tra Milano, Londra e Parigi. A primavera inoltrata c’è un’accelerazione e si apre lo spazio per una trattativa vera e propria. Piazza Affari ha salutato l’annuncio con un rialzo del 15% di Rcs a 0,7 euro tra forti scambi.