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 2022  luglio 16 Sabato calendario

In Francia e in Canada non c’è più senape

La senape di Digione è sicuramente quella più nota, ma in Francia la salsa è apprezzata in molte altre varianti, tanto che i consumatori d’Oltralpe sono quelli che ne usano di più in tutto il mondo: in media quasi un chilo a testa ogni anno.
Ma i francesi, molto orgogliosi della loro senape, anche se non disdegnano nemmeno quella estera, sono stati costretti ora a fare i conti con una insolita carenza di questo prodotto: gli scaffali dei supermercati sono spesso e volentieri sguarniti.

Non basta. Parecchi catene della grande distribuzione alimentare organizzata, come ad esempio Intermarché, hanno avvisato la clientela che l’acquisto della salsa è limitato ad un vasetto per carrello. Insomma, senape razionata.
Alla penuria della senape in Francia ha dedicato un servizio anche The New York Times, ripercorrendo le cause di questa situazione.
All’origine della carenza c’è la siccità che lo scorso anno ha colpito il Canada e poi il conflitto in corso tra Russia e Ucraina. Questi tre Paesi, infatti, sono i principali produttori di questa pianta dai cui semi si ricava la mostarda. E anche le stime produttive per i semi di senape canadese non sono rosee per quest’anno: secondo il quotidiano Le Figaro si parla di 71mila tonnellate, contro le 99mila del 2021 e le 135mila del 2020.
Dunque, i semi di senape gialla sono stati una vittima della guerra in Ucraina, spingendo i Paesi che usano questa materia prima a cercare altri tipi di senape, e, inoltre, la pressione sul mercato è generalmente aumentata, facendo aumentare i prezzi.
La carenza di prodotto si fa sentire anche in altri Paesi forti consumatori della salsa, come la Germania, ma in Francia è più marcata perché Parigi per la sua senape dipende fortemente dal Canada.
Se è vero che dentro ogni crisi c’è un’opportunità, anche in questo contesto c’è chi sta cercando di vedere il bicchiere mezzo pieno. Come Paul-Olivier Claudepierre, comproprietario della Martin-Pouret, azienda specializzata in mostarde e aceti interamente francesi: l’imprenditore ha dichiarato al quotidiano Le Monde che è giunto il momento di «rilocalizzare la produzione».
La senape lavorata in Francia è coltivata dall’altra parte dell’Oceano: la catena logistica ha un grande impatto ambientale, ma in Borgogna ci sarebbe la possibilità di aumentare la produzione anche se è impossibile pareggiare i numeri che si sviluppano nell’Alberta, una provincia del Canada. Infatti, pure la regione francese ha avuto i suoi problemi produttivi, passando dalle 12mila tonnellate del 2016 alle 4mila dell’ultima campagna. E i prezzi sono esplosi, passando da 800 a 1.300 euro a tonnellata.