15 luglio 2022
In morte di Ivana Trump
Giuseppe Sarcina peril Corriere
Ivana Marie Zelnickova, la prima moglie di Donald Trump, è morta ieri all’età di 73 anni. Lo ha fatto sapere l’ex presidente con un post sul suo Social «Truth»: «Annuncio con grande tristezza a tutti coloro che l’amarono, ed erano tanti, che Ivana Trump è deceduta nella sua casa di Manhattan». In effetti sono ancora numerosi «quelli che l’amavano». A cominciare, naturalmente, dai tre figli avuti con il tycoon newyorkese: Donald Jr, Ivanka ed Eric. Nel 1977 era un’indossatrice nata nell’allora Cecoslovacchia, quando sposò uno dei costruttori americani più rampanti. L’unione durò fino al 1990 e, il primogenito, Donald Jr, ha raccontato che quando seppe dell’imminente separazione non rivolse la parola al padre per un anno.
La famiglia di Ivana rappresentava un mondo alternativo rispetto a quello della grande metropoli. L’ex modella era cresciuta nei boschi, all’aria aperta, con papà Milos che la portava a caccia e a pesca. Nel 1971, però, sposò il suo primo dei quattro mariti: l’austriaco Alfred Winklmayr, maestro di sci. Nel marzo del 1972 ottenne il passaporto austriaco; l’anno dopo lasciò il consorte e emigrò in Canada.
Poco dopo eccola a New York, in uno dei club più famosi. Conosce un giovane biondo, alto e ambizioso. «Mi chiamo Donald». Era il 1976. L’anno dopo celebrarono nozze rumorose.
Ivana si integrò perfettamente nella società newyorkese degli anni Ottanta: affari, anche spregiudicati, vita notturna brillante, amicizie con i potenti.
«È stata una donna meravigliosa, bella e incredibile», scrive ancora Trump che, a un certo punto, le preferì Marla Maples e poi Melania.
Ma Ivana era anche manager molto efficiente, maniaca del lavoro, con un certo fiuto e una buona dose di creatività. Partecipò attivamente ai progetti del marito: la Trump Tower sulla Quinta Strada e il Trump Taj Mahal casinò ad Atlantic City, nel New Jersey. Aveva una carica formale nel gruppo: vice presidente per il design di interni, ma in realtà è stata per qualche anno la consigliera più ascoltata da Trump. Un ruolo che quarant’anni dopo è toccato a sua figlia, Ivanka, l’advisor del presidente alla Casa Bianca.
Dopo il divorzio, Ivana è rimasta una protagonista della scena mondana. Ha scritto una serie di libri (nessuno memorabile). Si è risposata per la terza volta con un italiano, Riccardo Mazzucchelli nel 1995.
Poi ancora due relazioni importanti. La prima con Gaetani dell’Aquila D’Aragona. La seconda con l’attore e modello Rossano Rubicondi. I due si unirono in matrimonio nel 2008. La cerimonia fu celebrata dalla sorella di Trump, la giudice Maryanne Trump Barry. I tabloid erano in fiamme. Lui aveva 36 anni, lei 59.
Anche questa volta durò poco: un solo anno. Rossano e Ivana si presero e lasciarono ancora per un’altra decina d’anni, per la gioia dei rotocalchi e delle trasmissioni di gossip. Nel 2019 Rossano morì a soli 49 anni. Ivana, affranta, commentò: «Basta, mi fermo qui».
Ha passato gli ultimi anni defilata, ma naturalmente nel lusso della parte migliore di New York, Miami e Saint Tropez.
Massimo Basile per la Repubblica
L’altra metà di Donald Trump non c’è più. Ivana Trump, prima moglie del tycoon, è scomparsa all’età di 73 anni. È stata trovata morta, poco dopo mezzogiorno, nel suo appartamento nell’Upper East Side di Manhattan. La causa della morte sarebbe un arresto cardiaco. È stato lo stesso ex presidente a dare l’annuncio sulla sua piattaforma social, Truth. «Sono davvero rattristato - ha scritto ai follower - di informare tutti coloro che l’hanno amata, e sono davvero tanti, che Ivana Trump se ne è andata nella sua casa a New York». «Era una donna meravigliosa - ha aggiunto - bellissima e incredibile, che è stata di grande ispirazione ». «Era una donna straordinaria», hanno aggiunto i tre figli, Donald Jr, Ivanka e Eric Trump. Nata Ivana Marie Zelní?ková, cresciuta sotto il comunismo in Cecoslovacchia, sciatrice selezionata, si dice, per le Olimpiadi invernali del ‘72, era arrivata in Usa negli anni ’70 per intraprendere la carriera di modella, con studi in educazione fisica. Poco dopo aveva conosciuto Trump. I due si erano sposati nel ‘77, diventando in poco tempo la quintessenza della coppia di potere di New York: entrambi biondo platino, entrambi protagonisti del jet set di Manhattan, desiderosi di avere tutto e subito. Ivana era riuscita a ritagliarsi un ruolo di top manager come Ceo del Castle Hotel, uno dei casinò di proprietà dei Trump in New Jersey, e poi come arredatrice di interni alla Trump Tower. Nel frattempo aveva pubblicato una serie di libri di successo e lanciato linee di abbigliamento. «Non importa quanto fossi impegnata - aveva raccontato in“Crescere i Trump” - io facevo colazione ogni giorno con i miei figli, stavo a cena con loro tutte le sere, e li aiutavo nei compiti di algebra».
Molti hanno visto nell’ultima moglie, Melania, ex modella dell’est emigrata in Usa, una riedizione di Ivana, in realtà la prima signora Trump è stata meno impermeabile ai tradimenti del marito. Uno di questi aveva messo la parola fine al loro matrimonio. Era il 1992, Ivana aveva scoperto tre anni prima la tresca tra il marito e Marla Maples, che poi sarebbe diventata la sua seconda moglie. Ad Aspen, in Colorado, i Trump vennero beccati dai paparazzi litigare. Pochi mesi dopo Donald aveva tenuto fuori la moglie dal suo ufficio al Plaza. Era nata una battaglia legale incentrata sugli accordi firmati prima del mattimonio. Melania è passata sopra a una serie di rivelazioni di tradimenti, come la storia con l’attrice porno Stormy Daniels. Ivana no. Ma il tempo aveva lenito le ferite. Cinque anni fa, in un’intervista alla Abc ,la prima signora Trumpdisse di aver perdonato l’ex marito. «Era un padre amorevole - raccontò - ma era anche il padre che non sarebbe andato a passeggio per Central Park con i suoi figli o a giocare con loro a baseball». Il rapporto con i figli, aveva aggiunto, era nato realmente solo al compimento del diciottesimo anno di età, «quando aveva potuto parlare loro di affari».
In realtà nessuno è mai riuscito a capire, guardando Donald Jr, Ivanka e Eric, dove fosse cominciata l’impronta del padre e dove quella della madre. Ma il merito sempre riconosciuto a Ivana è stato quello di non aver approfittato dell’onda di popolarità dell’ex marito, limitandosi a sfruttare la parte migliore del tycoon, il patrimonio di centinaia di milioni di dollari. Il resto è stato animato da relazioni scintillanti finite, spesso, davanti al giudice, come il flirt con l’imprenditore Riccardo Mazzucchelli. Ora che Ivana è uscita di scena, per Trump verrà a mancare una parte della storia da sfruttare nella possibile candidatura alla Casa Bianca. Ma la carta del dolore non è del tutto esclusa
Flavio Pompetti per il Messaggero
La prima moglie di Donald Trump: Ivana, è morta ieri all’improvviso all’età di 73 anni per un arresto cardiaco nell’appartamento dell’Upper East side di Manhattan nel quale viveva. I paramedici hanno risposto all’allarme lanciato dall’abitazione sulla 64° strada, ma quando sono arrivati sul luogo non hanno potuto che constatare il decesso. «Sono profondamente rattristato nell’annunciare a tutti quelli che la amavano, e ce ne sono così tanti, che Ivana è morta nella sua casa», ha scritto l’ex marito, a commento della notizia in un messaggio sulla piattaforma Thruth Social, con la quale comunica dopo essere stato estromesso da Twitter: «Lei era una donna stupenda, meravigliosa e bella, e ha condotto una vita che è fonte di ispirazione per molti. La sua gioia e il suo orgoglio erano i nostri tre figli Donald Jr, Ivanka ed Eric. Lei era molto orgogliosa di loro, e noi lo eravamo di lei. Riposa in pace, Ivana». LA RELAZIONE
Il matrimonio tra l’imprenditrice cecoslovacca-statunitense e il magnate dell’immobiliare, celebrato nel 1977 e finito nel 1992, aveva riempito le pagine dei giornali di cronaca rosa per molti anni, così come aveva fatto in seguito il contestato divorzio che ebbe eco in tutto il mondo. Donald amava esibire la bellissima donna che aveva sposato e le aveva assegnato un ruolo di rappresentanza all’interno dell’impero che stava appena iniziando a costruire. Lei si infilò nello spiraglio con ambizioni ben diverse. Aveva un acuto senso degli affari e una cura maniacale dei dettagli. Usò l’uno e l’altra per divenire a tutti gli effetti partner in business del marito.
DALLO SPORT AL BUSINESS
Era nata nella cittadina morava di Zin, da un padre ingegnere e da una madre centralinista telefonica. Da piccola aveva mostrato una buona predisposizione per lo sci e lo sport la aiutò a uscire dal mondo ristretto della cultura comunista. Il primo marito fu un istruttore di sci, e con lui Ivana, al tempo Zelnickova, fuggì nel 1971 dal paese e si rifugiò in Canada, dove iniziò la carriera di modella. In questa veste incontrò Trump e dopo un brevissimo corteggiamento Donald la sposò a New York. Per tutti gli anni 80 la coppia incarnò l’immagine festosa dell’imprenditoria newyorkese, sopravvissuta alla crisi economica del decennio precedente, e desiderosa di mostrare lo sfarzo della ricchezza alla quale stava avendo accesso. Il nome di Ivana è legato alle maggiori realizzazioni edilizie di Donald: dalla Trump Tower sulla quinta Avenue di Manhattan, al casinò Taj Mahal di Atlantic City in New Jersey. I due sembravano avere il tocco di re Mida: qualsiasi avventura commerciale sposassero era destinata al successo, mentre la loro casa si affollava di figli. Dietro i riflessi dorati c’erano però crisi ben dissimulate. Quella dell’impero immobiliare venne alla luce solo un decennio più tardi con i ripetuti fallimenti del Taj mahal e la sua definitiva chiusura, che determinò una delle quattro bancarotte richieste da Donald.
LE DIFFICOLTÀ
Quella coniugale giunse al capolinea nel 1989 durante una vacanza ad Aspen in Colorado, quando Ivana scopri la relazione che già legava il marito alla futura seconda moglie, Marla Maples. Il divorzio si concluse nel 1992, con un accordo di non divulgazione, che Ivana firmò in cambio di 14 milioni di dollari, un appartamento alla Trump Tower, una villa di 45 stanze in Connecticut e l’uso un mese l’anno di un lussuoso cottage. A differenza di Marla, completamente scomparsa dalla vita di Trump dopo la separazione, Ivana accettò di restare legata alla ex famiglia e ai figli in modo discreto ma sostanziale. Ha continuato negli anni a produrre moda con il suo nome con un certo successo ed è sempre apparsa, in secondo piano, nei festeggiamenti della carriera dell’ex marito, inclusa la vittoriosa campagna presidenziale del 2016.