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 2022  luglio 15 Venerdì calendario

Wahrol all’asta

Disegni di Warhol da Sotheby’s Aspen
Non sarà un caso se il primo ad essere venduto tra i 37 magnifici e sconosciuti disegni di Andy Warhol (1928-1987), padre della Pop Art e l’artista più caro di sempre dopo Pablo Picasso, esposti nella mostra che Sotheby’s ha organizzato ad Aspen, in Colorado (Stati Uniti), fino al 31 luglio, è quello che raffigura il Vesuvio in bianco e nero, il vulcano che sovrasta il Golfo di Napoli protagonista di molte tele dell’artista americano. Infatti, in coincidenza, è in corso a Napoli al Pan (Palazzo delle arti), fino al 31 luglio una mostra di 130 opere dell’artista statunitense con il titolo «Andy is back». Napoli, infatti è una città che il genio artistico del XX secolo ha sempre portato nel cuore e alla quale ha dedicato una produzione di dipinti e serigrafie con protagonista il Vesuvio.

Ora, il disegno in bianco e nero che riproduce il vulcano partenopeo è stato acquistato ad un prezzo che la casa d’aste britannica non ha comunicato.
E mentre Napoli celebra la carriera artistica di Warhol che ha attraversato numerosi campi, a cominciare dalla grafica, passando dalla pubblicità, la musica, il cinema, la fotografia, la sceneggiatura, e la pittura che l’ha visto fondatore del corrente artistica della Pop Art, Aspen, altra città suo luogo del cuore, nelle cui vicinanze aveva comprato delle proprietà, gli rende omaggio con una inedita esposizione organizzata da Sotheby’s. Si intitola, «In Focus: Warhol on Paper» e celebra la produzione di Warhol su carta di alcuni soggetti più iconici di quelle che poi diventeranno le sue serie rappresentate su tela. Disegni perlopiù non conosciuti, tutti realizzati nell’arco di un quindicennio, tra gli anni Settanta e la metà degli anni Ottanta. Sono in vendita e il prezzo è su richiesta. La mostra resterà aperta fino al 31 luglio. Proprio a Aspen quest’inverno, il principale museo ha dedicato una mostra ad uno degli aspetti meno noti dell’artista che ha reso immortali nelle sue tele Marylin Monroe e Liz Taylor, ma anche ha trasformato le bottiglie della Coca-Cola e i barattoli delle zuppe Campbell in icone universali. «Andy Warhol: Lifetime» ha mostrato la sua arte attraverso la sua storia di figlio di emigrati slovacchi, e dell’evoluzione della sua identità di giovane, timido gay, cresciuto negli anni ’30 e ’40 in quello che lui ha definito «il ghetto di Pittsburg» come ha ricordato il curatore della mostra, Gregory Muir, e del suo rapporto con la religione come cattolico praticante e della sua paura della morte. C’è anche un suo «Gesù» tra i disegni minimali in mostra da Sothby’s Aspen che mostrano, si legge nella presentazione, «lo studio dell’artista delle forme corporee e l’intersezione della mente e del corpo in associazione con il mondo esterno».