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 2022  luglio 14 Giovedì calendario

Heathrow è al collasso: troppi voli

Non bastavano due anni di restrizioni Covid, l’inflazione alle stelle e una guerra in Europa. Per i viaggiatori, la situazione negli aeroporti europei è sempre più un imbuto, vista la scarsa sostenibilità degli scali. L’ultimo caso del londinese Heathrow, l’aeroporto più affollato d’Europa (80 milioni di passeggeri all’anno pre Covid) e il settimo nel mondo, è una dichiarazione di impotenza: tetto di 100mila passeggeri al giorno fino a fine settembre e richiesta alle compagnie di non vendere più biglietti perché non c’è personale. I passeggeri in partenza da Heathrow, pre Covid, erano 110mila, e toccavano anche 125mila quotidiani (estate 2019).
Le immagini di distese infinite di bagagli spiaggiati a Londra hanno fatto il giro del mondo. British Airways, come tutte le compagnie, ha licenziato migliaia di lavoratori in lockdown e ora riassumere è terribilmente complicato. Molti hanno cambiato lavoro o non vogliono tornare. Inoltre, le assunzioni del settore devono passare attraverso controlli di sicurezza rigorosi e, aggravante nel Regno Unito, il nuovo regime migratorio ultrarestrittivo post Brexit di certo non aiuta. A Heathrow ci sono 10mila posti di lavoro ancora vacanti. Secondo il ceo dello scalo, John Holland-Kaye, ci vorranno almeno altri 18 mesi per tornare a regime. British Airways ha cancellato sinora almeno 30mila voli tra aprile e ottobre 2022.
Ma il problema degli aeroporti senza personale interessa tutta Europa. Al parigino Charles de Gaulle mancano 4mila lavoratori di personale di sicurezza e logistico, dopo averne licenziati 20mila durante la pandemia. La compagnia tedesca Lufthansa ieri ha annunciato lo stop ad altri 2mila voli da Monaco eFrancoforte, dopo i 700 comunicati la settimana scorsa. Non a caso, la Germania offrirà visti facili ai cittadini turchi per colmare i vuoti. Ma pure la Turkish Airlines ha rinunciato a 4.408 partenze, Easyjet oltre 2mila.
Poi ci sono gli scioperi dei lavoratori per salari più alti causa inflazione e carichi di lavoro post Covid, vedi quello previsto in Italia il 17 luglio di piloti e assistenti di volo Ryanair. Gli stessi sono già in agitazione in Spagna, fino al 15 luglio e poi ancora dal 18 al 21 e dal 25 al 28. Anche il personale di EasyJet sarà in sciopero nei giorni 15, 16, 17, 29, 30 e 31 luglio. In Lufthansa, gli assistenti di terra chiedono 350 euro al mese in più. Alcune compagnie hannoevitato lo scontro: British Airways, ma anche la Norwegian Air aumentando lo stipendio dei piloti del 4%, mentre l’altra scandinava Sas ha raggiunto un accordo con loro dopo 10 giorni di sciopero, 1.200 voli cancellati e perdite per 100 milioni. Almeno in Italia le cose non vanno così male. «Nei primi 10 giorni di luglio, su oltre 37mila voli, quelli cancellati sono 800 e i ritardi superiori alle due ore 1.250, percentuale molto bassa rispetto ad altri Paesi europei», ha dichiarato ieri il presidente Enac, Pierluigi Umberto Di Palma. E l’aeroporto europeo meno afflitto sarebbe Orio al Serio di Bergamo, con solo il 3% di ritardi e una cancellazione.