Il Messaggero, 14 luglio 2022
Biografia di Marilyn Monroe
In uno dei più brillanti film del cinema, Some Like it Hot, A qualcuno piace caldo di Billy Wilder, una Marilyn Monroe al meglio di sé sospira: «È la storia della mia vita: se c’é una ciliegia con il verme, capita sempre a me». Interpreta Sugar Kandinsky, cantante in una band femminile in un grand hotel della Florida. Che vuole approfittare dell’occasione per sposare un milionario. Con lei ci sono Tony Curtis e Jack Lemmon, nei ruoli di un sassofonista e un suonatore di contrabbasso che hanno assistito a una sparatoria di gangster a Chicago e sono stati costretti a fuggire, travestendosi da donne. Diventano così Josephine e Dafne. Fra una gag e l’altra, Marilyn canta I wanna be loved by you, Voglio essere amata da te, a cui segue I’m through with love, Ho chiuso con l’amore.
LA CONCLUSIONE
Il film si conclude con la battuta del ricco corteggiatore di Jack Lemmon, «nessuno è perfetto», pronunciata quando scopre che la promessa sposa Dafne, in realtà, è un uomo. Ma è la frase di Marilyn sulle «ciliegie col verme» che sintetizza parte della sua vita, iniziata e conclusa in modo tragico. Norma Jeane Baker Monroe ( o Mortenson) nasce il 1 giugno 1926 a Los Angeles. Non si saprà mai il nome del padre. Sua madre, Gladys Monroe, è instabile e fragile: sposa in successione due uomini, ma è incapace di occuparsi della bambina, che dà in affido. In seguito la piccola viene mandata in un orfanotrofio, poi di nuovo in affido. Conoscerà maltrattamenti e abusi. Quell’infanzia sofferta le lascerà ferite che non si rimargineranno mai, insieme a una fragilità che il successo non varrà a sanare. Nel giugno 42 la sedicenne Norma sposa James Dougherty, da cui si separerà pochi anni dopo. Intanto il marito si arruola e lei va a vivere a Los Angeles, lavorando in una fabbrica. Viene fotografata per la rivista Yank e inizia a fare la modella. Una agenzia pubblicitaria si occupa del suo look, le fa imbiondire i capelli (solo dopo diventeranno color platino) ed evidenziare il meraviglioso sorriso. Comincia a lavorare come comparsa nel cinema; il 24 agosto 1946 firma il primo contratto. Il regista Ben Lyon le suggerisce di cambiare nome: nasce così Marilyn Monroe. Arrivano i primi film con la 20th Century Fox, poi la Monroe passa un periodo alla Columbia Pictures. In parallelo, si accumulano le storie sentimentali fallimentari: Marilyn sarà costantemente in cerca dell’amore che non ha avuto da bambina, del padre che non ha conosciuto. Si presenta un’occasione con Giungla d’asfalto di John Huston. Nel maggio 1949, l’attrice posa nuda per un calendario sexy, dove il suo nome non è menzionato. Il compenso le serve per pagare l’affitto ma quella foto le resterà incollata. Fra ruoli minori, amori infelici, proposte di matrimonio rifiutate, il tempo passa. Marilyn prende lezioni di recitazione, si iscrive all’università, interpreta ruoli più importanti. Nel 53 Niagara la proietta nell’empireo delle star. Arriva Gli uomini preferiscono le bionde, dove lei vestita di rosa canta Diamond’s Are a Girl’s Best Friend. C’è anche Jane Russell, che la definisce «molto timida e molto più intelligente di quanto la gente potesse credere». Quindi è la volta di Come sposare un milionario. «Voglio crescere e recitare in ruoli drammatici», dice poi al New York Times.
LA GELOSIA
Il 14 gennaio 1954, Marilyn sposa il campione di baseball Joe DiMaggio: l’amore si incrina per la gelosia del campione. I due divorziano dopo breve. Nel frattempo, lei canta per i soldati feriti, vince premi, prende parte a musical. Con la regia di Wilder gira Quando la moglie è in vacanza, dove c’é la scena di Marilyn con l’abito bianco che si solleva per l’aria che sale da una grata. Sposa quindi il drammaturgo Arthur Miller nell’agosto 1956. Vorrebbe un figlio, ma non riesce a portare a termine le gravidanze. Riceve premi, è sempre più acclamata, tuttavia si sente molto infelice e dipende dai barbiturici. Lo stesso Miller, avvolto nella sua presunta superiorità intellettuale, non le è certo di aiuto. Anche questo matrimonio si romperà. Nel 1960 l’attrice gira Facciamo l’amore con Yves Montand, con cui ha una storia appassionata.
I RICOVERI
Nel luglio del 60, Marilyn comincia a lavorare ne Gli Spostati con Clark Gable e Montgomery Clift: è spesso ammalata, in ritardo e costretta a ricoveri in ospedale. In quell’epoca, c’é la presunta storia con John Fitzgerald Kennedy, a cui canta Happy Birthday, Mr President al Madison Square Garden. Nel medesimo tempo, la Monroe frequenta anche il fratello di lui, Robert. Una vicenda che non fa troppo onore ai Kennedy. Il 5 agosto 1962, il corpo esangue di Marilyn viene trovato nel letto della sua casa di Los Angeles. Ha 36 anni e secondo il medico si è suicidata con «un’overdose di barbiturici». Molte saranno le illazioni. In una canzone a lei dedicata, anni dopo Elton John canterà: You lived your life like a candle in the wind, Hai vissuto la tua vita come una candela nel vento. Purtuttavia, eternamente giovane e bella, Marilyn rimane la bionda più fascinosa e iconica del cinema.