Corriere della Sera, 12 luglio 2022
Il piede della dama per l’editore che fa l’editore anche di domenica
Ebbene sì, c’è un galateo del colophon, c’è una cortesia delle note e delle bibliografie, e c’è, fondamentale, la cura dei dettagli, depositari dell’eleganza e nascondigli di Dio. Parola di Franco Maria Ricci, l’editore più elegante e snob che abbiamo conosciuto, uno di quegli editori, come Vanni Scheiwiller e pochi altri, che fanno gli editori anche di domenica. E la domenica Ricci era anche bibliofilo e collezionista. Nato a Parma nel 1937, FMR (che oltre a essere la sua sigla era, ed è tornata a essere, la sua raffinatissima rivista) è morto nel 2020 a Fontanellato, sede della sua casa editrice, avviata con due operai e un apprendista. Per Ricci, la forma (il bello) coincide esattamente con il contenuto e viceversa, per lui il libro ha a che fare con Dio e non solo perché, come diceva, «i grandi monoteismi sono religioni bibliofile». Come ha ricordato Giovanni Mariotti – suo braccio destro sin dalla metà degli anni 60 – FMR riusciva a parlare di caratteri Bodoni seduto in un bar di Milano mentre fuori sfilavano cortei di protesta che inneggiavano a Marx e a Lenin. Ora, l’occasione di ricordare FMR ci viene offerta da un altro editore che fa l’editore anche la domenica, Vincenzo Campo, con le sue Edizioni Henry Beyle. Che ci propongono, a cura di Stefano Salis, Farfalle agli antipodi, una scelta degli editoriali scritti da FMR per la sua rivista tra il 1983 e il 2001. Ed è un prezioso libretto che FMR avrebbe amato. Sono brevi testi come incisi in un marmo di chiarezza cristallina sempre lievemente ironica. A cominciare dal primo, accompagnato dall’immagine di una miniatura trecentesca: dove si racconta che tre trovatori provenzali si incontrarono per discutere sul caso strano di una dama che contemporaneamente faceva gli occhi dolci a uno dei suoi innamorati, stringeva la mano al secondo e in segreto toccava il piede al terzo. Tema della discussione: a quale dei tre la giovane testimoniava un amore più grande? Ciascuno fa la sua ipotesi. Ma soprattutto: perché FMR in un editoriale racconta questo strano caso? Risposta: «Un editoriale deve essere dedicato anche alle polemiche; non essendocene nessuna, fra le recenti, in cui desiderassi intervenire, ho rievocato questa antica, che spero diverta le “dame” e i “cavalieri”». Un simpatico ripiego. Purtroppo, non c’era ancora, per polemizzare meglio, la scissione del M5S.