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 2022  luglio 12 Martedì calendario

Il regista dissidente Panahi arrestato dal regime iraniano

Una nuova serie di arresti ha colpito la fragile società civile iraniana. Nella giornata di ieri è stato detenuto il celebre regista Jafar Panahi, che si è aggiunto così ad altri attivisti di spicco che sono stati condotti in carcere nell’ultima settimana. Si tratta dell’ennesimo fermo del cineasta sessantaduenne, autore di capolavori del cinema realista come Oro rosso, Offside, Taxi Teheran (Orso d’Oro a Berlino 2015) e Il cerchio, Leone d’Oro a Venezia nel 2000. 
Dalla crisi innescata dalle controverse elezioni presidenziali del 2009 in poi, Panahi è diventato uno dei membri principali della dissidenza domestica al sistema teocratico, che lo ha incarcerato diverse volte e ne ha impedito l’espatrio da oltre un decennio. Il 29 maggio scorso il suo nome è apparso tra i circa cento esponenti del cinema iraniano che hanno firmato una lettera aperta in cui le forze di sicurezza vengono esortate a «deporre le proprie armi e tornare nell’abbraccio del popolo». La lettera aperta è stata pubblicata in riferimento agli avvenimenti che hanno fatto seguito al crollo del palazzo Metropol nella città meridionale di Abadan il 23 maggio, che ha causato almeno 43 morti e forti proteste popolari, stroncate con violenza da parte delle forze dell’ordine, a causa della rabbia dei parenti delle vittime e della popolazione locale sulle connivenze politiche che avrebbero favorito la costruzione abusiva di quel centro commerciale. Panahi è stato arrestato pochi giorni dopo esser stato tra i 300 firmatari, incluso il doppio premio Oscar Asghar Farhadi, di una lettera aperta per la liberazione di due altri registi e firmatari della lettera aperta di maggio che sono stati arrestati venerdì scorso, Mohammad Rasulof – Orso d’Oro nel 2020 per il film There is no evil, contro la pena di morte in Iran, e Mostafa Al-e Ahmad.
LA RICOSTRUZIONE
Secondo una prima ricostruzione da parte dell’agenzia di stampa Mehr, Panahi si era recato dinanzi al celeberrimo carcere Evin di Teheran per ottenere aggiornamenti sulla situazione di Rasulof e Al-e Ahmad, ma sarebbe a sua volta stato condotto nella prigione dove vengono spesso detenuti gli esponenti della società civile. Oltre a Panahi sono stati arrestati pure alcuni familiari di vittime delle proteste su scala nazionale della fine del 2018, che hanno richiesto, sinora invano, la messa a giudizio degli agenti anti-sommossa che avrebbero ucciso i propri cari.I fermi di ieri hanno inferto ulteriori colpi ai dissidenti interni, alla prese con il predominio delle fazioni conservatrici su tutti i gangli della Repubblica islamica e dei suoi apparati di sicurezza. Gli arrestati vengono spesso colpiti, come accaduto a Rasulof e Al-e Ahmad, con accuse generiche quali aver stabilito contatti con l’opposizione anti-sistema in esilio o di aver «turbato l’opinione pubblica». Per questo dopo la condanna degli organizzatori del Festival di Berlino, ieri è arrivata anche quella dei colleghi di Cannes che, «condannando l’ondata di repressione palesemente in atto in Iran contro i suoi artisti», hanno chiesto il rilascio di Panahi e degli altri registi prigionieri.
IL BAVAGLIO 
Mostafa Tajzadeh, ex esponente di spicco dell’ormai tramontata ala riformista capitanata dall’ex presidente Mohammad Khatami, è stato improvvisamente arrestato venerdì scorso. Dopo aver trascorso ben sette anni in carcere in seguito alla crisi innescata dalle elezioni presidenziali del 2009, dove fu tra i più stretti consiglieri del leader dell’Onda verde Mir Hossein Moussavi, Tajzadeh si era presentato come candidato alle presidenziali dell’anno scorso ma fu immediatamente squalificato dal Consiglio dei Guardiani. Nelle ultime settimane Tajzadeh aveva accoratamente difeso la sua linea riformista in dibattiti sul social Clubhouse contro i sostenitori dell’opposizione monarchica che spingono invece per il rovesciamento della Repubblica islamica. Ma tale linea non ha impedito il suo trasferimento in carcere con l’accusa generica di aver «agito contro la sicurezza nazionale».