Corriere della Sera, 11 luglio 2022
A un passo dalla guerra nucleare
Gli ucraini combattono i russi con armi e denaro provenienti dagli Stati Uniti e da alcune democrazie europee, fra cui la Francia e l’Italia. Non sarebbe difficile, per i russi, sostenere che questi Paesi sono alleati dell’Ucraina e quindi, implicitamente, nemici del loro Paese. In altri tempi, probabilmente, questo sarebbe già accaduto e la guerra sarebbe già scoppiata. Ma non è accaduto per almeno due ragioni. In primo luogo l’allargamento del conflitto avrebbe coinvolto gli Stati Uniti, avrebbe aperto nuovi campi di battaglia e costretto la Marina russa a combattere contre le migliori flotte del mondo dall’Atlantico del Nord al Mediterraneo. In secondo luogo vi è stata nel secolo scorso un’altra guerra che aveva caratteristiche alquanto simili e che presentava rischi di cui dovremmo tenere conto. Era scoppiata quando la Francia, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, aveva cercato di recuperare quei territori della penisola indocinese che avevano fatto parte del suo Impero asiatico ed erano stati perduti durante il conflitto. Il tentativo si era scontrato soprattutto contro le popolazioni del Vietnam settentrionale, più vicine alla Cina popolare, e contro forze armate che godevano di un sostegno in armi e denaro fornito dalle due maggiori potenze comuniste del mondo: l’Unione Sovietica e la Repubblica popolare cinese. Gli Stati Uniti non stettero alla finestra e aiutarono i vietnamiti del Sud con armi e denaro. Assistemmo così a un conflitto che era post-coloniale e, contemporaneamente, il preavviso di ciò che sarebbe potuto accadere se i due grandi padrini della guerra (Stati Uniti e Unione Sovietica) avessero smesso di combattersi per procura e avessero deciso di fare una guerra tradizionale. Non lo fecero perché temettero che la loro guerra non sarebbe stata tradizionale e che ciascuno dei due combattenti, se messo con le spalle al muro, avrebbe usato l’arma atomica.
Credo che qualcosa di molto simile stia accadendo oggi fra russi e ucraini. Se l’Ucraina non potesse difendersi e corresse il rischio di diventare una provincia russa, gli americani potrebbero intervenire e la guerra diverrebbe uno scontro fra due potenze nucleari. Bisogna rompere questo circolo vizioso e costringere i due maggiori protagonisti a negoziare. Forse soltanto l’Unione europea ha l’autorità necessaria per trascinare i contendenti al tavolo della pace.