la Repubblica, 11 luglio 2022
Putin vuole creare dei gemellaggi tra le città russe e quelle ucraine per finanziare la ricostruzione delle città che ha distrutto e ingrossare i ranghi delle nuove amministrazioni fedeli al Cremlino
L’idea è dello stesso Vladimir Putin: gemellaggi tra regioni russe e città ucraine sotto il controllo dell’esercito russo, di fatto un “patrocinio” per finanziare la ricostruzione e ingrossare i ranghi delle nuove amministrazioni fedeli al Cremlino. Un sistema già in atto sotto l’Urss quando spettava a imprese e fattorie collettive, kolchoz esovchoz, sponsorizzare asili nido e case di riposo.
Era stato Sergej Kirienko, il primo vice capo dell’amministrazione presidenziale – responsabile sia delle politiche interne che dei rapporti con il Donbass – ad annunciare il programma lo scorso maggio. Ma a fine giugno solo 18 territori federali russi si erano fatti avanti e molti governatori sono stati richiamati all’ordine. In men che non si dica i “mecenati” sono diventati 42. «All’inizio il patrocinio era volontario, ora è “volontario- obbligatorio. Ai governatori viene fatto capire che è ora di decidere su un territorio», ha spiegato una fonte dell’amministrazione Putin aMeduza, media russo con base a Riga. «È un modo per attirare l’attenzione del presidente, interessato a quest’agenda. E di dimostrare entusiasmo e lealtà».
Lo ha capito bene il governatore di San Pietroburgo Aleksandr Beglov che si è offerto di ricostruire Mariupol sperando così di ingraziarsi il leader del Cremlino. A inizio giugno, in completo color kaki, ha distribuito tablet agli studenti di una scuola e havisitato il teatro in rovina della città. «Ogni scuola di Mariupol sarà aiutata da una scuola di San Pietroburgo», ha detto Beglov, suggellando il gemellaggio promuovendo nella città ucraina una versione in scala ridotta del festival annuale pietroburghese “Alye Parusa” (Vele Scarlatte) per i diplomati delle scuole superiori. Il sindaco di Mosca Sergej Sobjanin, invece, si è gemellato con Donetsk e Lugansk, mentre gli altri distretti federali si sono visti assegnare le città “clienti” dall’inviato del Cremlino Kirienko e dai suoi collaboratori. Cheljabinsk ha già inviato 10 ambulanze nel distretto di Jasynuvata, mentre Magadan, a oltre 10mila chilometri a Est dell’Ucraina, è stata abbinata alla città di Zhdanivka.
Il programma copre solo il Donbass e, al momento, esclude le aree occupate dalla Russia nelle regioni ucraine di Kharkiv, Kherson e Zaporizhzhia, ma è comunque oneroso. Inter-venendo al Forum economico di San Pietroburgo, il premier dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, Vitalij Khotsenko, aveva affermato che la Russia avrebbe investito oltre 2 trilioni di rubli (31,2 miliardi di euro) nei prossimi due anni nella sua regione, mentre a fine febbraio, il capo separatista di Lugansk, Leonid Pasechnik, aveva stimato almeno 1,5 trilioni di rubli (23,3 miliardi di euro) dicosti. Secondo una ricognizione diRbk,c’è chi attingerà alle proprie riserve, come la regione di Kursk, chi a fondi extra bilancio, come Brjansk e Bashkiria. Chi, come la regione di Saratov e lo stesso Beglov, utilizzerà il bilancio municipale e chi, infine, conta a sua volta sul patrocinio di uomini d’affari fedeli alle autorità.
Alle regioni russe spetterà non solo costruire abitazioni, strade e scuole nell’Est Ucraina, ma anche inviare manodopera e funzionari per instaurare amministrazioni fedeli al Cremlino. Il reclutamento è già iniziato. Si offrono stipendi più elevati, spesso raddoppiati, e vari incentivi, come l’alloggio, nonché prospettive di avanzamento di carriera o di assunzione nella stessa amministrazione del Cremlino. Per Putin, sostengono le fonti diMeduza, i talenti sono nel cosiddetto “bacino del Donbass”.