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 2022  luglio 10 Domenica calendario

Fleming rubò a una professoressa il personaggio di James Bond

L’ancora di salvezza è un romanzo di spionaggio del 1946 nel quale l’autrice, Phyllis Bottome, immagina un agente segreto 36enne, alto 1,80, atletico, elegante, poliglotta, bevitore incallito e altrettanto incallito fumatore, appassionato di alpinismo, taciturno, donnaiolo, giramondo, che si chiama Mark Chalmers. Chalmers è secondo lo storico dello spionaggio Nigel West il modello evidente del protagonista di un libro uscito 7 anni dopo quello di Phyllis Bottome: James Bond, creato da Ian Fleming, che debuttò in Casino Royale; anche lui agente segreto 36enne, alto 1,80, eccetera. West ieri, sul Daily Telegraph, ha analizzato i due testi trovando similitudini non soltanto nelle caratteristiche dei protagonisti ma in alcuni momenti decisivi della trama, definendo Fleming «ladro» e Bottome «vittima».
Ma Fleming non era semplicemente un lettore di Bottome: era un suo ex-allievo, e fu lei, scrittrice allora famosa poi finita fuori stampa, a incitarlo a cimentarsi nella scrittura di racconti. Nel 1927 il 19enne Fleming, studente molto svogliato ma vigoroso frequentatore di case di tolleranza, fu inviato per punizione (aveva contratto un’infezione durante una scappatella) alla scuola di recupero che un amico di famiglia gestiva in Tirolo: l’alternativa era l’esilio agli antipodi, in Australia. L’amico si chiamava Ernan Forbes Dennis, era una spia inglese, ex direttore dell’ufficio del MI6 a Vienna. La moglie? Era Phyllis Bottome che prese il giovane Ian – «etoniano arrogante» – sotto la sua ala, psicanalizzandolo (era allieva di Adler), scoprendo che soffriva per la freddezza della madre vedova che gli preferiva il fratello, e si deve a lei l’intuizione del talento di Fleming per la scrittura.
C’è un motivo molto sottile e davvero interessante, secondo lo storico, per cui Phyllis Bottome non si lamentò mai dell’«omaggio» non riconosciuto al suo lavoro (o del plagio a seconda dei punti di vista): perché fu Fleming stesso a ispirarle il personaggio dell’agente segreto. «Non ci sono dubbi – spiega West – Bottome scriveva di Ian Fleming quando ha creato Mark Chalmers. E non c’è dubbio che Fleming abbia preso Chalmers come modello per 007: si è riappropriato di se stesso». Fu proprio Bottome, nel 1947, ospite nella villa giamaicana di Fleming, a consegnarli una copia de L’ancora di salvezza. Ora il romanzo verrà ristampato dalla Muswell Press e tornerà in libreria dopo decenni, e il pubblico potrà giudicare.