la Repubblica, 10 luglio 2022
Le città e il traffico
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È evidente che la collaborazione stretta fra organizzazioni multilaterali e governi nazionali sul clima ha bisogno dell’energia e dell’entusiasmo dei sindaci per poter intervenire con successo al fine di migliorare la protezione dei cittadini dai cambiamenti climatici e quindi la loro qualità della vita.Da qui il focus su come le singole realtà urbane stanno affrontando la sfida. Se è vero che New York City e Tokyo hanno i piani più articolati ed ambiziosi, Copenaghen vuole batterle sul tempo provando – grazie a ingenti investimenti soprattutto nell’energia eolica – a diventare carbon neutral già nel 2025. Ma è Boston a vantare, forse, il progetto più ambizioso: ridisegnare oltre 75 km di coste per allontanare tutti i residenti dalle acque atlantiche del Massachusetts e proteggerli dal rischio di inondazioni frutto dell’aumento del livello delle acque. È la stessa minaccia che ha spinto la basca Bilbao a realizzare il Deusto Canal per trasformare la penisola di Zorrotzaurre in un’isola artificiale consentendo di abbassare di circa un metro il livello dell’acqua. Nella nipponica Susono invece, ai piedi del Monte Fuji, sorge Woven City ovvero un progetto edile su oltre 708 mila mq basato sulla convivenza fra tre diversi tipologie di strade: per veicoli a motore, per micromobilità (dalle biciclette agli scooter) e peri pedoni. All’Università di Berkeley in California invece un visionario team di studenti hi-tech è convinto di poter creare – grazie allo studio dei dati sui trasporti nella Bay Area – una App simile a Waze capace di consentire ad ogni automobilista di migliorare in maniera significativa l’efficienza del combustibile. Costruendo un ponte fra la città fisica e quella tecnologica. Se a tutto ciò aggiungiamo i contributi di privati, come la proprietà del 550 Madison a Manhattan, costruito come area verde da Philip Johnson nel 1984 ed ora destinato a diventare il più grande spazio green di Midtown, è facile comprendere perché la vivacità delle misure urbane per difendere il clima sia uno dei motori a cui guarda con interesse anche la Commissione Europea.Sul territorio dell’Unione Europea, secondo un meticoloso studio pubblicato nel 2018, almeno il 66 per cento degli 885 centri urbani ha un “piano d’azione climatico” – e il 33 per cento, ovvero 288 città, non lo ha – e la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, è convinta che questo impegno possa avere una forte accelerazione. Per questo ha varato il programma Ue “Orizzonte Europa” che nel biennio 2022-2023 prevede un finanziamento di 360 milioni di euro per 100 città europee a cui viene affidato il compito di “promuovere percorsi di innovazione verso la neutralità climatica entro il 2030” con interventi “su mobilità, efficienza energetica ed aree verdiurbane”.Se in questo momento i Paesi Ue che spiccano sul fronte delle “città verdi” sono Polonia, Germania, Irlanda, Finlandia e Svezia adesso l’intento è di arruolare anche i grandi Paesi del fianco Sud. A cominciare dall’Italia dove la Commissione Ue ha individuato nove capoluoghi per lavorare alla creazione di “percorsi intelligenti” al fine di centrare l’obiettivo del 2030: Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino. Resta da vedere come sindaci, amministrazioni locali e singoli cittadini raccoglieranno questa sfida.Cogliendo l’opportunità di operare assieme ai governi ed ai singoli cittadini più avanzati nella lotta ai cambiamenti climatici ed al tempo stesso mettendo a sistema le proprie esperienze al fine di continuare ad innovare sul fronte creativo. Perché, come si legge in uno studio pubblicato su Nature lo scorso anno, “i cambiamenti urbani costituiscono un’opportunità non sfruttata nell’adattamento ai cambiamenti climatici” che può svilupparsi grazie ad una dinamica fra provvedimenti diversi “di tipo sociale, ecologico e tecnologico” capaci di includere alterazioni “nella terra, nelle risorse di gestione, nelle infrastrutture e nel design”. Insomma, sono le città ad essere in prima fila nella sfida ai cambiamenti del clima e devono prendere in fretta decisioni coraggiose.