Corriere della Sera, 9 luglio 2022
La notte dei 50.000 fulmini
I numeri sono impressionanti: secondo Blitzortung.org, il sito che fornisce in tempo reale la mappa dei fulmini e tuoni, sarebbero stati più di 50mila i fulmini che l’altra notte si sono abbattuti sull’Italia, da Nord a Sud, in meno di 12 ore: una sorta di ondata che ha avuto l’apice sul Centro Italia dove, nel cuore della notte, si sono registrate circa 25mila scariche in sole due ore; 120 al minuto.
La preoccupazione e la paura di molti cittadini di Roma è arrivata direttamente dai social: «Fulmini e tuoni da ore su Roma. Che succede?». E, ancora: «Dall’una di notte un forte temporale, tromba d’aria e poi fulmini e pioggia, davvero spaventoso». Una situazione che ha praticamente colto di sorpresa molte famiglie che, a causa delle particolari ondate di calore di questi giorni, si apprestavano a trascorrere la notte con finestre e balconi spalancati. Flagellate da vento, bombe d’acqua e fulmini anche la Toscana, la penisola sorrentino-amalfitana, i monti di Sarno e Picentini; l’alta Irpinia e Sannio; il Tusciano e l’alto Sele. Una linea temporalesca di mille chilometri.
«I temporali estivi sono quelli che hanno più energia, soprattutto a causa del calore che si accumula e che poi è scaricato con il contrasto con l’aria fresca», spiega Antonio Sanò, direttore de iLMeteo.it.
Il problema è la loro «estremizzazione» dovuta al riscaldamento globale: fa più caldo, per cui quando arriva l’aria fresca il contrasto è sempre più violento. «La nuvola – spiega Sanò – si comporta come una grande dinamo nella quale avvengono dei fenomeni convettivi, quindi una rotazione sia della massa d’aria ma anche delle singole particelle che compongono la nuvola (vapore acqueo, acqua e ghiaccio), e accumula elettricità fino a far nascere le scariche elettriche. Quando sono così tante è perché c’è stata una formazione massiccia di nubi e ognuna di queste ha prodotto dei fulmini».
Queste manifestazioni violente sono come dei fenomeni parossistici; ma non risolvono il problema né del caldo, nè della siccità. Tutt’altro. Le previsioni per questa estate, per dire, sono tutt’altro che rosee. «Possiamo già affermare che dal 15 luglio in poi ci sarà un’ondata di caldo eccezionale, più forte ancora di quella che si è abbattuta sull’Italia fino a pochi giorni fa – avverte sempre Sanò —, mentre la pioggia potrebbe farsi attendere addirittura fino a settembre».
Dopo la pausa di aria leggermente più fresca che ci farà «respirare» poco meno di una settimana, la furia di Caronte, l’anticiclone africano dell’Estate 2022 che finora ha portato ovunque dai 7 ai 12° oltre la norma, raggiungerà l’apice di caldo attorno al 20 luglio. «Parliamo di 25 gradi a 1500 metri – prosegue il direttore de iLMeteo.it —. Un valore di riferimento standard per le ondate di calore e che al suolo produrranno 40 gradi sulla Valle Padana, 40 a Firenze e a Roma, ma ancora di più in Puglia, Sicilia (zona di Siracusa) e nell’interno della Sardegna. Il Centro Europeo per le previsioni Meteorologiche, l’Ecmwf, ci mette in allerta dicendoci che agosto sarà decisamente più caldo del normale. Ci sono studi che dicono che questa che stiamo vivendo è l’estate più fresca dei prossimi 30 anni. Previsione che, purtroppo, non è per niente assurda».