Il Messaggero, 7 luglio 2022
Xi usa un algoritmo per testare la lealtà dei suoi burocrati
Gli scienziati cinesi hanno creato un sistema di intelligenza artificiale in grado di leggere nel pensiero. Lo avevano fatto mesi fa anche gli americani all’Università di Rochester, che speravano di poter aiutare le persone colpite da ictus a comunicare. Il presidente cinese Xi Jinping ha invece pensato di farne un uso migliore: la lettura delle onde cerebrali servirà a valutare la lealtà dei membri del partito comunista. Basta con le menzogne, la piaggeria, il finto entusiasmo per i progetti del leader: d’ora in poi saranno le espressioni facciali e l’attività elettrica del cervello a determinare quanto un dirigente comunista è ricettivo all’educazione ideologica e politica che riceve dal partito.
A rivelare l’esistenza del progetto è stata Didi Tang, la corrispondente del Times a Pechino, la quale ha letto un articolo comparso sul web il 1° luglio e fatto sparire subito dopo, probabilmente insieme al suo incauto autore.
Il sistema è stato progettato dai ricercatori del Centro Nazionale delle Scienze di Hefei. In un video si vedeva come funziona: un coraggioso volontario entra in una postazione, ed è costretto a leggere su uno schermo articoli che promuovono la politica e i risultati raggiunti dal partito. La postazione è piena di sensori, che registrano le espressioni facciali della cavia e captano le sue onde cerebrali. L’analisi dei dati rivela poi tutto quello che veramente pensa di quanto ha letto.
LA SPERIMENTAZIONE
I primi test sono stati effettuati su 43 esponenti del partito comunista dei quali si ignora la sorte. Ma in questa prima fase l’obiettivo della ricerca, dicevano le informazioni postate online, era solo focalizzato su come «migliorare e arricchire» la diffusione dell’educazione politica, in modo che non causi reazioni negative e aumenti invece «fiducia e determinazione a essere grati al partito, ad ascoltarlo e a seguirlo». Quando la comunicazione sarà «migliorata e arricchita» è probabile che cominceranno i guai per chi si sottoporrà al test e non mostrerà un adeguato entusiasmo.Xi Jinping sembra aver letto il profetico 1984 di George Orwell, dal quale deve aver imparato molto. Il controllo del Grande Fratello cinese sulla popolazione e sul partito è sempre più stretto.
CONTROLLO TOTALE
La tecnologia di riconoscimento facciale è presente nelle strade, negli aeroporti e nelle stazioni. La lettura delle onde cerebrali che ora affliggerà i membri del partito era stata già attuata nel 2018 sugli operai di una fabbrica di Hangzhou, che indossando un casco rivelavano picchi emotivi, depressione, ansia e rabbia. I funzionari cinesi già devono impegnarsi ogni giorno su una app di indottrinamento chiamata Xuexi Qiangguo, un gioco di parole che significa «impara da Xi a rendere forte la Cina». I quasi 100 milioni di membri dell’applicazione, progettata da Alibaba, possono guadagnare punti leggendo articoli, guardando video e rispondendo a domande sugli eroi comunisti. Più tempo si passa a sfogliare le ispiratrici citazioni del presidente, o a guardare i video dei suoi discorsi e dei suoi viaggi, e più si guadagnano punti. Orwell aveva immaginato che il partito del Grande Fratello avesse non solo creato l’inganno perfetto falsificando la storia e controllandone la narrazione, ma anche trovato il sistema per non cadere mai: scoprire tutti i traditori e annientarli. La realtà, come sempre, ha superato la fantasia.