Il Messaggero, 6 luglio 2022
Dietro al pensiero
Talmente straordinario è il funzionamento del nostro cervello che ci sembra naturale ritornare con la memoria alla nostra infanzia o vivere le fantasie dei nostri sogni. In realtà, in tutto questo, è il pensiero, frutto dell’accumulo di tante conoscenze, che ci permette le cose meravigliose che facciamo.Tutti pensiamo incessantemente, talvolta cose importanti, altre volte cose più banali, ma comunque facciamo funzionare la macchina straordinaria che abbiamo dentro la testa, il nostro cervello. Il pensiero è uno dei più importanti meccanismi di funzionamento della mente.
LE FUNZIONI
Se il termine mente è comunemente usato per descrivere l’insieme delle funzioni cognitive del cervello, il pensiero è l’attività della mente, in un certo senso la mente operativa, che entra in gioco nella formazione delle idee, dei concetti, del giudizio, e di ogni raffigurazione del mondo. Shakespeare, il pensiero ce lo descrive veloce: «perché l’agile pensiero varca e terre e mari/ nel breve tempo che basta a pensare il luogo desiderato».
LA RAGIONE
Pur così aereo, il pensiero è il risultato di una complessa attività nella quale, come sempre, ragione ed emozioni si affrontano per determinare quale modalità attivare: da una parte il pensiero veloce, l’intuito; dall’altra il pensiero lento, la logica, la scelta meditata.
Il pensiero veloce, basato su scorciatoie mentali (bias) non rigorose, si attiva quando avere una risposta rapida è essenziale, o quando, davanti a valutazioni complesse e ricche di molti dati, o a situazioni ambigue e incerte, la mente, in ansia, risponde rapidamente, in modo intuitivo, spesso aiutata dalle emozioni, «meccanismi di sopravvivenza, evoluti per permetterci di evitare il pericolo».
L’ENERGIA
Il pensiero razionale e lento, al contrario, vaglia tutte le informazioni e attiva meccanismi complessi che coinvolgono le funzioni cognitive più sviluppate. Le sue conclusioni richiedono sempre parecchi secondi, troppi se dovessimo reagire a una situazione di pericolo o analizzare una valanga di dati. È il pensiero più affidabile di cui l’uomo possa disporre, ma, a differenza del pensiero rapido, da un punto di vista cognitivo ed energetico è molto dispendioso.
Il nostro cervello, abbastanza pigro, predilige azioni di minimo sforzo, ricorrendo alla logica stringente solo quando non ne può fare a meno.
Ma l’equilibrio, come sempre, deve stare nel mezzo. Il pensiero veloce si rivela spesso utile e, talvolta, insostituibile, ma quando la complessità della situazione può portare all’errore, allora è bene chiamare in soccorso il pensiero lento.
A pensarci, i pensieri ci sembrano una portentosa magia. Direbbe Falstaff, parafrasando l’onore, che nel pensiero «c’è dell’aria che vola». Certamente essi sono il risultato più sorprendente dell’attività incessante di quel chilo e mezzo di materia che costituisce il nostro organo più misterioso.