Corriere della Sera, 6 luglio 2022
Invasi dalle pale, non dai controlli
Sapete quante furono le bellissime Torri costruite a difesa dei 1836 chilometri delle coste della Sardegna a partire da 476 d.C. per difendere l’isola dalle incursioni piratesche, soprattutto nel ‘500 e in particolare ai tempi di Khayr al-Din Barbarossa, il celeberrimo condottiero ottomano che dominò il Mediterraneo tra la fine del XV secolo e i primi decenni del XVI? In totale, in circa un millennio e mezzo, 105. Per oltre la metà oggi distrutte o ridotte in condizioni precarie. Quelle medie erano alte 10 metri, quelle più alte arrivavano a quattordici. E il loro fascino, quando non è stato guastato da improvvidi interventi edilizi, è rimasto intatto fino ad oggi.
Bene. Sapete ora quante torri eoliche in mare, in buona parte alte 265 metri cioè diciannove volte più delle torri antiche più alte dell’antica Ichnusa, sono in attesa d’essere costruite in Sardegna? Un’enormità: 514. Dieci volte (dieci volte!) di più della cinquantina di antiche in condizioni decenti o restaurate. Lo denunciano gli ambientalisti del Grig, il Gruppo di intervento giuridico da sempre in prima fila «non» contro le energie alternative ma le «speculazioni energetiche» di chi è interessato solo all’affare, che hanno presentato sabato l’ennesimo «atto di opposizione al rilascio di una nuova concessione demaniale marittima». «Come si trattasse della richiesta di tirar su un chiosco», spiega il portavoce del Grig,Stefano Deliperi: «Il buon senso dovrebbe imporre procedure ovvie: lo Stato, le Regioni, le soprintendenze, dovrebbero essere obbligati a individuare, non alle calende greche ma in tempi rapidi le aree migliori sia per produrre energia eolica col massimo risultato ottenibile sia a tutelare quanto più si può i paesaggi, le flore, le faune, i tesori archeologici per poi mettere questa mappa a disposizione di tutte le imprese. Qui, finora, succede il contrario».
Vale a dire che tutti ma proprio tutti i 514 piloni agganciati in mare davanti a coste bellissime circondate dalla palizzata eolica (308 aerogeneratori solo nelle acque della Gallura, della Maddalena, della Costa Smeralda, di Tavolara e San Teodoro) sono stati progettati da aziende private. Non uno dagli uffici pubblici. Fatto è che «nessuna procedura di V.A.S. (Valutazione ambientale strategica) e nessun procedimento di V.I.A. (Valutazione di impatto ambientale) è stato neppure avviato»...