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 2022  luglio 06 Mercoledì calendario

La collezione di Gianni Clerici nella Hall of Fame del tennis

Lì dove sono nati gli Us Open c’è sempre un posto per Gianni Clerici. Newport, Rhode Island, è una deliziosa località di mare che racchiude la storia. Qui, nella chiesa di St. Mary, settembre del ’53, c’è stato Camelot, le nozze tra Jacquelin e John Fitzgerald, quando i Kennedy erano i Kennedy. Qui è esplosa come popolarità dal 1931 la Coppa America di vela e qui all’inizio del Novecento ci sono stati i primi match ufficiali di tennis, rigorosamente sull’erba, quelli che hanno portato alla creazione degli Us Open.
L’erba è ancora lì, lunedì comincerà l’ultimo torneo Atp della stagione, il dopo Wimbledon. A fianco c’è la Hall of Fame, il museo del tennis. E tra quelle mura che trasmettono vita e sviluppo diracchette e palline è appena stata inaugurata una mostra di arte con trentuno pezzi della collezione Clerici. La firma di Repubblica, scomparsa un mese fa, era già tra gli immortali, unico italiano insieme a Nicola Pietrangeli. Adesso la fondazione che dirige il club e la Hall of fame ha deciso di tributargli l’omaggio con The Art of tennis, esposizione con le opere acquistate prima del Covid dalla casa comasca. «Gianni Clerici è stato un Hall of Famer sotto ogni punto di vista, attraverso la scrittura e i commenti, l’amore per il tennis e lo spirito di vita. La sua vita nel tennis sarà commemorata in perpetuo qui all’International tennis Hall of Fame’s Museum (Ithf), ecco perché la consistente collezione d’arte del tennis di Gianni è attualmente esposta nel Museo» spiega Todd Martin, ex campione statunitense, numero 4 al mondo nel ’99 e presidente della Fondazione. I tre pezzi più pregiati esposti? «Sicuramente il “Giovane con racchetta da pallacorda (Giacinto)” di Michele Desubleo, attribuibile al 1640 circa – racconta Milena Naldi, storica dell’arte che tanto merito ha avuto nel passaggio da Clerici alla Hall of Fame delle opere – “Il manifesto di Roger Federer”, una tempera su carta di 85 x 86 di Bob Kessel, artista newyorkese contemporaneo, e “Il tennista”, bronzo argentato cromato del 1936 di Ernesto Michahelles Thayaht».