Specchio, 3 luglio 2022
Mosca alla ricerca della Coca-Cola patriottica
"Importozhameschenie": questa parola lunga e ingombrante significa “sostituire le importazioni”, l’autarchia voluta da Vladimir Putin per non dipendere più in nulla dall’odiato Occidente. E mentre, uno dietro l’altro, i marchi simbolo del nuovo benessere russo stanno sparendo all’orizzonte, produttori russi stanno facendo di tutto per attirare l’attenzione del regime con progetti imprenditoriali fedeli alla linea del Cremlino. Se la fabbrica di bibite Ochakovsky è finita nel mirino della critica per aver “sostituito” la Coca Cola, la Sprite e la Fanta con prodotti che sia nell’aspetto – etichetta e colori – che nel nome scimiottavano gli originali (per non parlare del Big Tasty del McDonalds nazionalizzato, diventato “Big Special"), altri vorrebbero rompere definitivamente con l’estetica dell’Occidente nemico. E così il direttore della società Funky Monkey (un altro nome non propriamente slavo) Vyacheslav Gavrilenkov ha annunciato la nascita della cola nazionale. Anzi, sarà un «kvas al sapore di cola», un ibrido per il momento molto poco chiaro (e nemmeno molto appettibile) della antica bevanda slava a base di pane di segale, che della Coca Cola ha al massimo il colore. In compenso, la bevanda avrà un pedigree patriottico impeccabile: si chiamerà “Campane”, e raffigurerà sull’etichetta la campana di una chiesa (ovviamente russa ortodossa) che «splende nei raggi del sole che tramonta dell’impero occidentale». Non è ancora evidente come farà il consumatore a capire che si tratta di un tramonto e di quale impero, ma Gavrilenkov non lascia spazi al dubbio: ogni partita della nuova bibita – non ha ancora deciso se commercializzarla come un kvas o una cola – verrà benedetta da un pope.
Sicuramente “Campane” dovrà scontrarsi con la concorrenza. L’ex sindaco di Arkhangelsk Aleksandr Donskoy ha già presentato al pubblico la sua novità, la “Cola russa”, una sobria bottiglietta in confezione rosso scuro, con l’etichetta bianca che raffigura la Madre di Dio con il bambino in braccio. «Sarà una bevanda divina», promette il politico, che sostiene di aver già ottenuto il permesso della diocesi per mettere la Vergine sull’etichetta. Sul sapore della “Cola russa” per ora non si sa molto, ma il suo inventore promette che si potrà mischiare bene con la vodka, ma non con il whisky: «Non è patriottico».