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 2022  luglio 03 Domenica calendario

Gessica Notaro torna tra i suoi delfini

«Sono venuta a riprendermi qualcosa che mi era stato tolto. Tornando in vasca, finalmente, posso dire che il cerchio si è chiuso». Ieri mattina, dopo 12 anni, Gessica Notaro ha ripreso a danzare con i delfini nella vasca del «Parco Oltremare» di Riccione. Un ritorno in acqua a 5 anni dalla tragedia in cui venne sfregiata con l’acido dall’ex fidanzato. All’epoca, infatti, lavorava a Rimini e si esibiva con i leoni marini.
«Non ho dormito tutta la notte – confessa—. Un emozione più forte di quando sono salita sul palco del Festival di Sanremo». Cinque anni dopo la tragedia si definisce «una donna felice». «Sicuramente oggi sono una Gessica molto più consapevole. È chiaro che non posso avere la leggerezza di una volta: porto sulle spalle un’esperienza di vita non indifferente. Però questo non mi ha travolta, non mi ha sfregiato dentro. Oggi sono la stessa sognatrice di 12 anni fa. Ed è questa l’emozione che ho vissuto tornando in vasca». 
Lo ha raccontato anche al pubblico arrivato a Riccione da tutta Italia. «Sono passati tanti anni e come potete notare sono visibilmente cambiata, però questo ai delfini non sembra interessare. Per loro sono sempre la stessa Gessica di ieri». E i delfini come l’hanno accolta? «Mi ero preparata avvicinandomi a loro in punta di piedi, in poco tempo è subito scattato il feeling. I delfini sono animali meravigliosi. Non valutano in base al tuo involucro, ma guardano dritto al cuore. Dovremmo imparare da loro valori come il rispetto, l’amore, l’amicizia. Cose che noi abbiamo totalmente dimenticato, perché spesso siamo schiavi delle nostre sovrastrutture». 
Da due anni Gessica è «felicemente fidanzata». «Ho proprio voltato pagina e sto veramente da Dio». In vasca con i delfini tornerà solo due volte al mese perché è molto impegnata nella società che gestisce con il fidanzato, che si occupa di trading di cavalli da competizione. «Altri animali fantastici. Molto diversi dai delfini, ma anche loro dotati di una personalità straordinaria. Nella vita ho incontrato più animali con personalità che uomini». 
Tutti questi anni sembrano averla fortificata. «Io sono grata alla vita in maniera incredibile. Penso di essere la dimostrazione vivente che se ne può uscire, anche se talvolta in maniera dolorosa. L’importante è visualizzare l’uscita e non arrendersi mai. Per uscirne è poi estremamente importante trovare la forza di parlarne. Non possiamo risolvere tutto da sole. Bisogna saper chiedere aiuto, è fondamentale. Non ha senso vergognarsi di quello che si sta subendo, perché non siamo noi a dover provare vergogna».
La sua terribile esperienza continua a metterla a disposizione di altre donne. «Non ho una mia associazione. Certe cose mi piace farle in silenzio, senza portare alcuna bandiera. Comunque da cinque anni assisto e aiuto le donne vittime di violenza. Cerco di essere efficiente e tempestiva. Sono così tante le donne che mi contattano che ho dovuto creare uno staff di collaboratori che mi aiuta a gestire le varie situazioni. A seconda dei casi poi coinvolgiamo avvocati, investigatori, forze dell’ordine».