ItaliaOggi, 2 luglio 2022
In Corea i giovani preferiscono l’arte alle case
A un certo punto si sono stancati di fare selfie su Instagram. E hanno iniziato a investire tempo e denaro in opere d’arte. Il giro d’affari è cresciuto. Tanto che un numero sempre maggiore di giovani sudcoreani preferisce collezionare opere di artisti, quadri e sculture piuttosto che acquistare azioni o immobili.
Durante la pandemia di Covid-19, gallerie e case d’asta della Corea del Sud hanno registrato un’impennata di collezionisti d’arte giovani, d’età compresa fra i 30 e i 40 anni.
K-Auction, una casa d’aste nel raffinato distretto di Gangnam, nella capitale Seoul, ha rivelato che lo scorso anno più della metà degli offerenti vincitori che si sono aggiudicati le opere d’arte messe all’incanto aveva 40 anni o anche meno. Grazie all’afflusso di acquirenti di giovane età, il mercato dell’arte nel Paese asiatico è cresciuto di quasi tre volte, raggiungendo un valore stimato di 920 miliardi di won, all’incirca 675 milioni di euro.
Park June-soo, manager di Kiaf Seul, la più grande fiera d’arte della Corea del Sud, vede questo passaggio generazionale come un risultato naturale del desiderio di distinguersi dalla massa nell’era dei social media.«All’inizio erano giovani che pubblicavano foto di se stessi su Instagram», ha detto Park ad Al Jazeera. «Poi alcuni hanno iniziato a comprare opere d’arte e a condividere le fotografie dei propri acquisti».
Per diversi giovani collezionisti sudcoreani il fascino è riuscire a identificarsi con artisti che hanno più o meno la loro età. «Le opere dei maestri del passato sono davvero grandiose, ma ho scoperto di relazionarmi di più con le opere degli artisti contemporanei», ha raccontato Noh Jae-myung, un collezionista di 31 anni.
Jae-myung, che lavora nel campo dell’istruzione, è un ottimo esempio di come la nuova generazione di collezionisti d’arte sia differente da quelle che l’hanno preceduta. «C’erano già troppi esperti di arte moderna convenzionale», ha sottolineato. «Volevo essere diverso».
L’ascesa dei social network ha influenzato anche il numero di giovani collezionisti che navigano nel vasto mondo dell’arte che vi trova in Rete.
«La maggior parte di loro studia collezionismo tramite Instagram e YouTube», ha confermato l’educatore d’arte Lee So-young.
Il boom del collezionismo d’arte ha dato una spinta alla posizione della Corea del Sud nel mercato mondiale del settore.
Nel 2021, secondo un rapporto di Art Market, il Paese asiatico ha superato la Germania come quinto mercato delle vendite all’asta di opere di arte contemporanea.
Inoltre, la capitale Seul è in lizza per il titolo di principale polo artistico dell’Asia, dato che la statura internazionale di Hong Kong è diminuita a causa della censura politica e delle restrizioni di viaggio legate alla crisi sanitaria causata dalla pandemia di Covid. Già nel 2022, secondo le stime, il mercato dell’arte della Corea del Sud aumenterà di un trilione di won, pari a 755 milioni di euro.