La Stampa, 1 luglio 2022
Solo in 8 si presentano in Aula per lo ius scholae
Ma le barricate contro lo ius scholae dov’erano? Nell’aula della Camera, durante la discussione generale, non si sono viste. Sarà stata l’ora tarda (la seduta è finita quasi a mezzanotte), ma i banchi del centrodestra erano quasi vuoti.
«Non arrivano a 8 tanto interessa il tema», ha ironizzato su Twitter il deputato Pd Filippo Sensi. E noi che ci aspettavamo un profluvio di interventi contro la legge che, secondo Salvini e Meloni, «regala la cittadinanza agli immigrati», alla quale solo la Lega ha presentato 1.500 emendamenti, in buona parte ostruzionistici. Invece, almeno in aula, l’opposizione è stata ridotta all’osso. Pochi interventi, il confronto minimo indispensabile, tanto non si doveva votare.
Capita spesso, durante le discussioni generali, per carità. Ma qui si sta chiedendo di ritirare un provvedimento che incide sulla vita di centinaia di migliaia di persone. Si minaccia addirittura di far cadere il governo, se dovesse venire approvato. Poi, quando c’è da mettere a verbale le proprie obiezioni, si preferisce fare altro. Meglio una bella dichiarazione davanti alle telecamere o un post su Facebook.
Il modo più efficace per raggiungere gli italiani. Quelli “veri”.