il Fatto Quotidiano, 30 giugno 2022
Lo sfogo di Mariarosaria Rossi
“Sono stata messa alla gogna per 10 anni”, dice la senatrice Mariarosaria Rossi, ex assistente di Silvio Berlusconi, accusata di falsa testimonianza per aver negato sotto giuramento che quelli del bunga-bunga di Arcore fossero festini erotici. Solo “cene eleganti”. Così Carlo Rossella, presidente di Medusa cinematografica. E così Alessandra Sorcinelli, una delle ospiti delle feste.
A Milano sono cominciate le arringhe difensive del processo Ruby-3, in cui Berlusconi è accusato di corruzione in atti giudiziari per aver pagato una trentina di testimoni – secondo l’ipotesi d’accusa dei pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio – affinché non dicessero la verità. Gli avvocati difensori chiedono la loro assoluzione, sostenendo che hanno semplicemente raccontato quello che avevano visto. “Sono dieci anni che vivo una condizione da imputata”, ha dichiarato la senatrice Rossi, “e la ritengo una vicenda assurda e dolorosa che ha colpito me, ma anche tutti i miei cari, la mia famiglia e mio figlio, l’unica persona a cui sento di dover chiedere scusa per avergli fatto vivere questi anni della sua adolescenza nel turbine di un fango mediatico”.
Rossi, presente a una cena nell’agosto del 2010, ha testimoniato di non aver visto ciò che viene invece raccontato in sentenze ormai definitive: la statuetta di Priapo che gira a tavola durante la cena, le ragazze che mimano rapporti orali e che si denudano, per poi essere toccate da Berlusconi nel dopocena, scese nella ormai famosa saletta del bunga-bunga.