la Repubblica, 29 giugno 2022
Il ritorno di Jack Sparrow
Jack Sparrow potrebbe tornare sul ponte di comando e avere di nuovo il volto di Johnny Depp. Dopo aver vinto la causa per diffamazione con l’ex moglie Amber Heard, all’attore americano Disney avrebbe offerto un contratto da 301 milioni di dollari per riprendere la saga, interrotta nel 2018 dopo le accuse di abusi.
Lo riporta il sito di gossip Poptopic, non propriamente il vangelo ma con agganci a Hollywood. La notizia è finita su tutti i media americani, e portato l’attore a smentire attraverso un portavoce: «È inventata». Lui è ancora offeso con la Disney, perché lo silurò dopo l’uscita delle accuse. Jerry Bruckheimer, che ha prodotto i film della saga dei Pirati dei Caraibi, di recente aveva escluso un immediato ritorno dell’attore: «Non ora, il futuro deve essere ancora deciso».
Il sito di gossip cita fonti della Disney e parla di 301 milioni di buoni motivi per superare i rancori con la produzione. Non proprio lo scenario drammatico che l’attore aveva disegnato nei giorni del processo, quando diceva che le accuse di abusi della ex moglie lo avevano rovinato per sempre.
Tra poche settimane dovrebbe partire il processo d’appello e, forse, in questo momento la notizia di un ritorno sulla scena non aiuterebbe la narrazione risultata vincente nel processo che si è svolto in Virginia. In linea con il manuale della perfetta comunicazione, la notizia è stata fatta circolare prima con qualche rumor, poi è arrivata dalla produzione una telegrafica conferma: «Possiamo dire solo che una prima stesura del film c’è già e siamo molto fiduciosi che Johnny li perdonerà (quelli della Disney, ndr ) e tornerà per riprendersi un personaggio iconico». Di più non aggiungono, anche perché il meccanismo del grande ritorno è già in moto. Il traino del processo trash che lo ha visto in aula insieme con la ex farebbe la sua parte per il lancio di capitan Sparrow.
Per cinquantuno giorni i due attori si sono attaccati senza esclusione di colpi, rivelando l’intossicazione dell’alcol nel loro rapporto, le violenze reciproche, lanci di bottiglie di vodka, o la volta in cui Depp si era tagliato il dito per poi scrivere con il sangue messaggi sul muro.
La telenovela più triste della storia di Hollywood si è conclusa il primo giugno con l’assoluzione dell’attore, 59 anni, che aveva atteso il verdetto in un pub di Newcastle, in Inghilterra. Milioni di fan su TikTok e YouTube lo avevano già assolto, accusando Heard, 36 anni, attrice nel filmAquaman poi sparita dai radar, di aver agito per invidia. Sposati nel 2015, divorziati nell’agosto 2016, nemici nel 2022, lui ha la possibilità di mettere da parte i vecchi dissapori con Disney e ritrovare il personaggio a cui ha dato il volto per quindici anni.
Lei è apparsa in qualche foto rubata dai paparazzi, mentre camminava per negozi in jeans e senza trucco. Nei giorni del processo Depp si era presentato come un uomo distrutto dalla cattiveria della ex, che aveva pubblicato nel 2018 sul Washington Postun articolo in cui, senza menzionarlo, aveva parlato delle violenze subite. Lui l’aveva citata per diffamazione, chiedendo 50 milioni di dollari. Lei aveva reagito, chiedendone cento.
I legali dell’attore avevano parlato di contratti strappati per ventidue milioni. «Con quelli della Disney – aveva confessato Depp alla corte – mi sono sentito come un colpevole fino a prova contraria». La giuria popolare gli ha creduto, riconoscendogli un danno d’immagine, che gli è stato poi quantificato dal giudice in 10,3 milioni di dollari. Lei ha promesso di fare ricorso. Entro luglio il caso arriverà alla Corte d’appello della Virginia. Le due squadre di legali avranno trenta giorni di tempo per presentare le deduzioni.
La notizia del sequel del processo può, dunque, avere due effetti sulla prossima produzione della saga del Pirata, ammesso che Depp accetti la parte: portare cattiva pubblicità all’attore, o trasformarlo nella star assoluta del momento, campione di rotocalchi e amato da milioni di fan sui social. A giudicare dalla montagna di dollari messi sul tavolo per il grande rientro, alla Disney tendono a credere alla seconda ipotesi.