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 2022  giugno 29 Mercoledì calendario

Il Psg non vuole più Neymar

Quando la scorsa settimana il presidente del Psg Nasser Al Khelaifi ha annunciato tramite Le Parisien che era finita l’era dei nomi appariscenti («mai più lustrini che luccicano»), in pochi avevano pensato che si stava avviando ai titoli di coda anche l’avventura di Neymar. Eppure in Francia ora sono certi: una fonte vicina al presidente avrebbe riferito a Rmc che il club ha già informato il padre-agente della stella brasiliana della volontà di rescindere il contratto. Peccato che il giocatore, legato ai francesi ancora da tre anni di contratto e forte di uno stipendio da 40 milioni, abbia chiesto il pagamento di tutte le spettanze. Cifra che, euro più euro meno, si aggira attorno ai 200 milioni.
L’alternativa, perciò, è la cessione in prestito a costo di contribuire al pagamento dell’ingaggio: la decisione è maturata in seguito all’innesto del nuovo direttore dell’area tecnica, Luis Campos, determinato a imprimere una svolta a livello disciplinare. Viene imputato a O Ney, arrivato a Parigi dietro il pagamento della clausola di 222 milioni, scarso impegno negli allenamenti. Il sogno dell’attaccante è il ritorno a Barcellona, improbabile però a causa delle difficoltà finanziarie in cui versa la società catalana. El Pais sussurra che il giocatore sarebbe stato proposto al Chelsea e alla Juventus, ma da Torino fioccano le smentite.
A 24 ore dalla scadenza del contratto, Paolo Maldini e Ricky Massara ancora non hanno posto le firme per il rinnovo. La situazione è, eufemisticamente parlando, surreale: vero è che la scorsa settimana hanno ricevuto le bozze dell’accordo ma i contatti con la società per giungere a un’intesa definitiva non hanno ancora prodotto la fumata bianca tra le parti. La sensazione è che il prolungamento del matrimonio, probabilmente per due anni con opzione per la terza stagione, last minute ci sarà ma nonostante le aspirazioni di Maldini ad allargare la propria sfera di operatività, la struttura societaria non è destinata a cambiare. Nemmeno dopo il passaggio di consegne fra Elliott e RedBird che avverrà a settembre. In pratica l’ex capitano continuerà a occuparsi dell’area tecnica, riferendosi a un amministratore delegato che ora è Gazidis e a novembre si vedrà. Per il Milan porrà la firma il manager sudafricano che avallerà quanto l’attuale proprietà e la futura (RedBird) decideranno in merito all’organizzazione dell’area sportiva.
In questo clima non scevro da nervosismo, Renato Sanches sta per dire sì alla proposta del Psg. Poi appena la situazione si sarà sbloccata, Maldini e Massara sentiranno Ibrahimovic, ora in Svezia, per comprendere le intenzioni. Se come pare avrà desiderio di continuare a giocare, lo stipendio sarà simbolico. Intanto ieri il Milan ha accolto il belga Origi che dopo le visite mediche ha firmato un contratto di quattro anni da 4 milioni di euro a stagione.
Oltre a Lukaku, oggi svolgerà i test anche Asllani che arriva all’Inter in prestito per 4 milioni con obbligo di riscatto fissato a 10 più 2 di bonus. Marotta e Ausilio dovranno poi concentrarsi sulle uscite: il Psg è certo di avere il sì di Skriniar, ma dovrà migliorare la propria offerta per avvicinarsi agli 80 milioni chiesti dall’Inter e per battere la concorrenza del Chelsea. Com’è noto i blues sono a caccia di un centrale: De Ligt della Juve è la prima scelta, ma la proposta di 40 milioni più Werner non ha trovato il gradimento bianconero. Scatenato il Monza che, dopo Ranocchia e Cragno, si assicura Carboni del Cagliari per 4 milioni più 1 di bonus. Attesa entro venerdì la risposta di Sensi.