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 2022  giugno 25 Sabato calendario

Il peso delle lobby evangeliche negli Usa

Nel 1940, l’anticoncezionale più diffuso tra le donne americane era il lavaggio vaginale con una dose concentrata di disinfettante Lysol. Nella pubblicità, una ragazza curva sul letto morde il fazzoletto di batista piangendo e la storia parla di mogli e ragazze nubili che soffrivano di ustioni, avvelenamenti, con molti casi di morte calcolati dal 1911. Le studentesse provavano invece ad evitare le gravidanze non volute con la Coca Cola, spruzzata dopo i rapporti a rischio, e si diceva, ancora negli anni ’80, che la Harvard Medical School considerasse la tecnica efficace.
Uno studio medico, già nel 1933, stimava invece che, su un campione di 507 donne che avevano usato il micidiale Lysol come anticoncezionale, oltre il 50% erano rimaste comunque incinte. Il mondo antico, orribile e violento, riappare dopo la sentenza drammatica della Corte Suprema Usa che, cancellando la classica decisione Roe versus Wade del 1973, ricaccia milioni di americane, in almeno 13 Stati, verso l’aborto clandestino.
Il professor Gillian Frank, di Princeton University, documenta nel suo corso ogni passo di questo dolore. I libri tascabili anni Cinquanta, pulp fiction, con la ragazza seminuda in copertina osservata da medici lubrichi, la vamp dai capelli rossi che resta incinta e perde i sogni di Hollywood, lo scandalo della ragazza madre dei quartieri rispettabili. Joseph Blaine era uno dei “macellai dei vicoli”, quelli che in Italia chiamavano “mammane”, praticone sprovvisto di qualunque preparazione chirurgica che confessa al forum “Jezebel”: «Tra gli anni Sessanta e Settanta ho eseguito centinaia di aborti irregolari…» e i suoi ricordi crudeli stringono il cuore, pazienti morte, dissanguate, mutilate, infettate, una gruccia per abiti suo strumento medico principale.
Quando “Roe”, quasi mezzo secolo fa, cancella i figuri dal camice insanguinato come Blaine, si innesca un movimento politico, religioso e sociale, debutto sotterraneo, conclusione dirompente, per cancellare l’accesso all’aborto. Secondo Randall Balmer, docente a Dartmouth College, la destra evangelica, protestante e cattolica, intorno al 1968, comprende che opporsi alla controcultura progressista sul tema del razzismo è impossibile, e si raccoglie dunque intorno all’aborto. Dapprima, infatti, perfino la rivista evangelica Christianity Todayaveva sondato 26 teologi conservatori per discutere, senza anatemi, sulla moralità dell’interruzione di gravidanza e, nel 1973, W.A. Criswell, pastore a Dallas, Texas, e presidente della Southern Baptist Convention, elogiava la sentenza “Roe” come «la scelta migliore per la madre».
La tolleranza religiosa non soddisfa però gli attivisti politici. Paul Weyrich, fondatore della destra religiosa, e Francis Schaeffer, il leader intellettuale, non riescono ad arruolare il prestigioso reverendo Billy Graham, padre spirituale di tanti presidenti, e allora mobilitano il più spregiudicato reverendo Jerry Falwell, che userà la campagna anti-aborto per ottenere deduzioni fiscali a favore della sua organizzazione.
Gli elettori cattolici, per tradizione fedeli al partito democratico anche al Nord, mutano fronte, irritati per le riforme del Concilio Vaticano II. La rivista Politico ricostruisce come, alle elezioni Midterm del 1978, con il presidente Jimmy Carter alla Casa Bianca, militanti cattolici coprano di volantini “L’aborto è peccato!” e foto di feti smembrati, le parrocchie in quattro Stati con elezioni per il Senato, ribaltandole a sorpresa. Via Twitter, il professor Frank ( @1gillianfrank1 ), racconta la genesi della vittoriosa mobilitazione, dai parcheggi delle chiese ai sei giudici di destra, tre scelti dall’ex presidente Trump, che riportano l’America ai giorni perduti del Lysol. Con lobby possenti, una base di volontari formidabile anche online, il movimento evangelico stravince e ora il partito repubblicano deve gestirne il successo, senza alienarsi i ceti urbani colti, mentre, confusi e stupefatti, i democratici proveranno ad usare la sentenza per chiamare le donne alle urne al voto di Midterm a novembre, con il presidente Joe Biden alle corde. Comunque vada, la giornata di ieri è un trionfo epocale per i conservatori, la cui ombra arriverà lontana nel XXI secolo.