Avvenire, 26 giugno 2022
Altri due femminicidi
Ha aperto l’uscio di casa, ricoperto dal sangue della compagna appena uccisa a colpi di matterello per rispondere al suonare incessante dei vicini. «Il bambino sta bene – ha detto –, ma ora lei non potrà più parlagli male di me». Poi è rientrato richiudendosi la porta alle spalle. Ieri mattina, con una serie di colpi al cranio e probabilmente una coltellata al collo, Simone Benedetto Vultaggio, 47 anni riminese, operaio in un mobilificio della zona, ha ucciso così la compagna Cristina Peroni, 33, originaria di Roma e mamma di un bimbo di 6 mesi.
Le donne continuano ad essere ammazzate in Italia e la lista dei femminicidi si allunga drammaticamente. Dal primo gennaio al 19 giugno di quest’anno sono state 56 vittime donne secondo i dati del Viminale, una ogni tre giorni. Un numero che ieri è salito ancora, mentre a Genova va registrato un altro caso i cui contorni non sono ancora chiari, ma dove la vitti- ma è di nuovo una donna: Cristina Diac, 48 anni trovata morta nel suo appartamento in via Orgiero a Sampierdarena. Il marito, è emerso dalle indagini, aveva un precedente per maltrattamenti nei confronti della donna, risalenti al 2019: non è indagato ma la procura ha aperto un fascicolo per omicidio volontario.
A Rimini il copione dell’orrore invece era già scritto. L’uomo non ha tentato la fuga né di resistere all’arresto, né di gettare via l’arma del delitto ritrovata non distante dal corpo esanime della donna. Gli agenti l’hanno trovato seduto nella sala da pranzo, mentre la donna era in camera da letto riversa a terra in una pozza di sangue e avvolta in un lenzuolo bianco. Il bimbo si trovava in sala da pranzo e secondo gli inquirenti non avrebbe mai corso alcun rischio. Affidato alle cure della nonna paterna, è stato visitato e non presenta segni di traumi. Solo una traccia di sangue sulla maglietta, probabile macchia da contatto col padre che dopo aver ucciso la compagna l’ha toccato o preso in braccio. La coppia che si era conosciuta durante il lockdown su Internet, un anno e mezzo fa. Velocissima la decisione di andare a vivere insieme e di avere un figlio, ma proprio la gestione di quest’ultimo faceva litigare spesso la coppia. Un paio di mesi fa l’uomo aveva iniziato anche un percorso seguito dal servizio di igiene mentale dell’Ausl di Rimini.
Intanto è stato confessato il delitto di Norma Mengardi, la pensionata di 74 anni trovata carbonizzata all’interno di un’auto lunedì scorso in provincia di Alessandria, vicino all’argine del Po. A compierlo il figlio 24enne degli affittuari della donna, Luca Orlandi, probabilmente per questioni economiche legate ai canoni di locazione o alla ventilata vendita di terreni e un capannone agricolo. Per l’omicidio sono indagati, a piede libero, anche i suoi genitori.