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 2022  giugno 25 Sabato calendario

Chi sono i giudici della Corte Suprema Usa

L’unica donna tra i giudici che hanno cancellato il diritto all’aborto in America è anche l’ultima arrivata: Amy Coney Barrett, 50 anni, sette figli (5 biologici e 2 adottati), cattolica praticante della Louisiana, è stata nominata nel 2020 da Donald Trump, lo stesso che nel 2017 l’aveva voluta alla Corte d’Appello degli Stati Uniti. Durante le audizioni in Parlamento per la conferma, Barrett aveva accuratamente evitato di dire come avrebbe eventualmente votato sulla questione aborto, scegliendo una linea di condotta seguita dalla maggior parte dei candidati. Anche lei aveva sottolineato l’importanza della dottrina dello «stare decisis», espressione latina che negli ordinamenti di common law indica il principio del precedente giurisprudenziale vincolante. «Stare su quanto deciso»: principio su cui aveva puntato anche Brett Kavanaugh, 57 anni, nella sua audizione al Congresso nel 2018, quando disse che la sentenza Roe v. Wade «è un importante precedente della Corte suprema riaffermato molte volte». Dopo la morte di Ruth Bader Ginsburg, (sostituita da Barrett), Kavanaugh (sposato, due figli, studi a Yale, ex assistente di Ken Starr) era considerato il più progressista dei supremi giudici di indirizzo conservatore. Più di Neil Gorsuch, 55 anni, di Denver in Colorado, che si era unito alla Corte nel 2017. Anche lui, come da manuale, per essere confermato dal Senato sulla questione aborto aveva reso omaggio al principio del precedente giurisprudenziale che «ogni buon giudice deve prendere in considerazione».
Ma anche, una volta eletto, rifiutare: nella sentenza di ieri è stato il giudice Samuel Alito, 72 anni, sposato, due figli, che siede alla Corte suprema dal 2006 per volere di George W. Bush, a rilevare che il principio dello «stare decisis» ha «un ruolo considerevole ma non assoluto». Già nella bozza diffusa in precedenza, Alito notava come alcune delle decisioni storicamente più significative della Corte suprema abbiano comportato proprio il capovolgimento di un indirizzo consolidato, come nel caso della segregazione razziale o della riduzione di talune libertà economiche in nome di misure di welfare.
Paralleli che non suonano sorprendenti alle orecchie di Clarence Thomas, 74 anni, da 31 alla Corte: anche lui, al momento della nomina, aveva evitato di esprimere il suo pensiero sull’argomento.