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 2022  giugno 24 Venerdì calendario

Due blogger antifemministi per parlare di violenza sulle donne

Il Senato ha audito nei giorni scorsi due autori antifemministi del blog La Fionda. Le audizioni sono state organizzate dal presidente della commissione Giustizia Andrea Ostellari della Lega nell’ambito della discussione su vari disegni di legge contro la violenza di genere e domestica.
I due blogger, Davide Stasi e Fabio Nestola, sono noti per le loro tesi antifemministe e la loro posizione che relativizza le violenze sulle donne, sottolineando le scarse percentuali di condanna e le denunce “strumentali”.
I contenuti
Per capire la linea dei due basta sfogliare i loro contributi sul blog che nasce da un’evoluzione del progetto di Stasi “Stalker sarai tu”, ora «sospeso per ragioni personali». La descrizione del blog è già chiara: «Portale di analisi critica sul politicamente corretto, il femminismo e la teoria queer». Il 30 aprile scorso Stasi scriveva a proposito del femminicidio che «l’obiettivo delle forzature è, naturalmente, quella di far apparire il genere femminile come vittima preponderante, oggetto di una persecuzione mortale messa in atto dal genere maschile». La relativizzazione della portata del fenomeno dei femminicidi, che secondo La Fionda riguarda solo «rari casi», è un tema che torna di frequente nel blog. L’8 giugno, su Facebook la pagina commentava l’episodio del salvataggio di una bambina nel mare di Brindisi così: «È vero, talvolta, in rari casi, gli uomini usano la forza per commettere violenza. Ma nella normalità delle cose gli uomini la usano per proteggere e salvare. E spesso sono pronti a morire per farlo». L’altro tema ricorrente è quello delle donne che commettono violenza. Sulla pagina Facebook tanti post sono stati dedicati al caso di Elena Del Pozzo, uccisa da sua madre. La Fionda commenta: «Previsione: massimo primo pomeriggio fioccheranno articoli di giustificazione. Depressione postpartum ritardata, sindrome mestruale, temporanea incapacità di intendere e di volere o, meglio ancora, depressione causata da un uomo, che dunque sarà il vero colpevole. Scommettiamo?». A denunciare l’episodio di lunedì scorso in commissione Giustizia è stata la senatrice del Pd Valeria Valente, che in un post Facebook ha spiegato come a suo parere l’audizione fosse inadeguata viste le precedenti dichiarazioni di Stasi e Nestola.
Durante il suo intervento, Stasi si è chiesto per esempio se «una legge del genere è davvero necessaria» e ha detto che «un intervento legislativo di questo tipo non ha nessuna ratio» perché orientato «alla difesa del genere femminile soltanto». Il blogger ha continuato poi sottolineando come le denunce per violenza finiscano spesso nel nulla e ha spiegato che l’intenzione di alcune delle proposte di legge sotto esame sia ai suoi occhi quella di «sovvertire la realtà» creando una narrazione di una realtà emergenziale che a suo parere «reale non è» perché «basata su forzature». Le norme, secondo Stasi, «incentivano una caccia al maschio». Valente tira in ballo il collega Simone Pillon, che ha però smentito di aver invitato lui i due blogger. Il leghista giustifica però il fatto che «entrambi hanno legittimamente parlato del grave fenomeno delle false denunce per violenze». Gli stessi blogger hanno risposto a Valente con un contenuto pubblicato sul blog in cui parlano di «kapò femministe con evidenti problemi di gestione della rabbia e dell’odio» che hanno pubblicato «sbrodolate psichiatriche di protesta e indignazione».