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 2022  giugno 23 Giovedì calendario

Willy Gnonto racconta la sua maturità

Non è stato come il debutto nella Nazionale di Mancini, ma anche la prima prova dell’esame di maturità è stata bella impegnativa. E il difficile arriverà con il secondo test, quello di matematica.
Ho scelto la musica perché era il tema più vicino ai miei interessi. La musica è per me molto importante, la ascolto appena posso. Non sono un esperto, ma un grande appassionato sì. Forse è per questo, lo dico con sincerità, che mi è sembrata la traccia più semplice da affrontare. Per esattezza ho scelto la B2, quella con un testo estratto dal saggio «Musicofilia» di Oliver Sacks. Dopo le domande sulla comprensione del testo era richiesto di esprimere pensieri riguardo il potere delle note sull’essere umano: secondo me fanno tanto, e fanno anche tanto bene.
Tre facciate del foglio protocollo le ho utilizzate per rispondere ai quesiti, nell’ultima ho raccontato il mio punto di vista sull’importanza della musica e sul suo potere comunicativo. Ho analizzato quelli che ritengo siano gli effetti che le canzoni hanno sulla società: ne ho elencati tanti.
La musica può essere ad esempio un validissimo strumento di unione, e varia di solito in base a diversi fattori che caratterizzano le vite di ciascuno: la cultura, la lingua, come ci sentiamo in un preciso momento, i sentimenti che proviamo, le sensazioni, i pensieri. Ho precisato che ritengo la musica puramente soggettiva: non c’è il «modo giusto» per comprenderla o apprezzarla, la percezione e il giudizio sono del tutto personali. Si tratta infatti di un linguaggio d’arte universale, uno strumento di libertà. Anche gli artisti, per mezzo della musica, si sentono liberi di esprimere emozioni e spesso le trasmettono senza seguire precise forme grammaticali, strutture sintattiche o regole sociali. Durante l’esame ho domandato alla commissione se nell’elaborato fosse necessario parlare di momenti personali legati alla musica: mi hanno risposto di rimanere il più neutro possibile. Ho perciò concluso con una considerazione sull’importanza globale della musica: ho scritto che con essa si può fare la differenza su tematiche importanti, che possono anche cambiare il mondo, a partire dalla guerra e dal razzismo. Ora vi chiederete cosa ascolto: di tutto, non ho un genere «mio». Spazio dai pezzi tranquilli di Adele ai rapper più spinti come linguaggio. A volte mi chiedo se sia normale, ma la mia playlist sfugge a qualunque canone: si trova davvero di tutto.
(Testo raccolto da Beatrice Archesso)