Corriere della Sera, 23 giugno 2022
Giovanni Parisi e il tema di maturità
«Non me lo aspettavo davvero. Sono contento della scelta, lo ritengo uno dei miei interventi più significativi».
Il professore Giorgio Parisi non smentisce la sua umiltà e grandezza: come in occasione del premio Nobel per la Fisica 2021 che non si aspettava di vincere, anche in questo caso non si aspettava di diventare una traccia del tema per la maturità 2022.
Se fosse stato studente, lei lo avrebbe scelto?
«Certamente sì – ride – perché sono cose su cui penso di essere abbastanza esperto».
Nella traccia del testo che ha come spunto il discorso tenuto alla Camera l’8 ottobre 2021 lei fa un appello a tutti, politici e cittadini, ma sembra rivolgersi ai giovani.
«Sì, gli faccio un appello accorato: sono i giovani che subiscono e subiranno le conseguenze dirette degli errori e delle scelte fatte da altri».
Come si può combattere il cambiamento climatico?
«Bisogna far crescere nelle persone la coscienza dei rischi che stiamo correndo, perché i governi siano spinti a prendere decisioni giuste. Ci sono tante piccole cose che possiamo fare per consumare meno. In più c’è da tenere sempre presente che, se non si riducono le diseguaglianze, non si combatte il cambiamento climatico: mettere allo stesso tavolo persone che hanno fame e persone con la pancia piena non è facile. Qualcuno ha detto che chi non ha da mangiare ha un solo problema».
Lei parla di temperature che aumentano, di esaurimento di risorse naturali: rischi che ci portano in una terra incognita.
«Ci sono tutta una serie di minerali che scarseggiano, dobbiamo stare attenti a non espanderci troppo, a non esaurire le risorse della terra, attenti a usare risorse energetiche rinnovabili. Abbiamo bisogno di interventi decisi».
Lei si appella ai politici ma i leader non sembrano avere visioni a lungo termine.
«I politici sono abituati a pensare in tempi brevi: hanno visioni e tempi brevi. Sono gli elettori che vanno a votare che devono pensare in tempi lunghi».
Ha fiducia nei giovani?
«Sì, ce ne sono tanti bravi che si danno da fare».
Che consigli vuole dare?
«Di sfruttare le proprie capacità, di credere nei sogni. È importante non essere timidi sui propri sogni. Se uno pensa che abbiano una probabilità di realizzarsi non deve rinunciarci. La vita è una scommessa in cui la cosa migliore è sfruttare le proprie potenzialità: quello che ciascuno deve fare è capire quali sono. A volte sono nascoste, uno non si rende conto di avercele. C’è chi non realizza i propri sogni per paura di essere deluso. Bisogna cercare di realizzarli senza farne di impossibili».