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 2022  giugno 22 Mercoledì calendario

Le confessioni di Gerry Scotti

"Col tempo ho imparato che i soldi non ti comprano ciò di cui hai bisogno veramente". Chi vuol esser milionario se poi ti mancano i fondamentali? Questo sembra chiedersi Gerry Scotti in un’intervista rilasciata a Muschio Selvaggio, il podcast di Fedez e Luis Sal in cui ha raccontato alcuni passaggi importanti della sua vita privata e si è lasciato andare a un ricordo commosso di sua madre e suo padre.
Sessantacinque anni, nato nel Pavese, trent’anni di carriera fortunata in tv dopo gli inizi in radio, una laurea mancata in Giurisprudenza, Scotti ha ricordato i genitori, che ha perso quando era già un conduttore televisivo di successo. "Nello stesso giorno ho perso mio papà e mia mamma - ha detto commosso - uno se ne è andato di notte, l’altro di giorno". E quel che più lo addolora è che "pur essendo io già benestante, non ho potuto fare niente per loro. E’ uno dei più grandei rimorsi che mi resta addosso e mi fa capire che il vero valore dei soldi: aiutano, sì, ma solo a togliersi qualche sfizio".
Poi, la cronaca di un episodio da dimenticare: "Non ho vergogna a dirvi che quando ero nell’obitorio da mia madre – quando è venuta a mancare venti anni fa non c’erano ancora i cellulari – una chiassosa compagnia di parenti del feretro vicino mi ha visto. Così sono venuti dentro con dei pezzi di carta e mi hanno detto: “Ci fai un autografo?” Io non sapevo se dargli una testata o mettergli le mani addosso… poi ho guardato mia mamma e ho firmato". E Fedez: "Io gli avrei dato una testata".
Il padre Mario era un operaio che lavorava alle rotative del Corriere della Sera, la mamma era casalinga. Gerry era nipote di un contadino e un panettiere e suo padre aveva deciso di fare un lavoro diverso. "Ai tempi in cui ero ragazzo - racconta il conduttore - avere un lavoro fisso e una casa era già un sogno, non aspiravo di certo ad avere quello che ho ora. Passavamo le giornate con gli amici seduti sui marciapiedi a scommettere su che macchina sarebbe passata di lì, ma ciò nonostante i miei genitori mi hanno sempre sostenuto. Mio padre lavorava di notte, ma di giorno era sempre lì a sostenermi".