la Repubblica, 22 giugno 2022
Gli intellettuali bocciano il concorso per i prof
Sul parallelogramma esagonale, che non esiste, i social si sono scatenati. Sulla definizione di intelligenza secondo Howard Gardner la figuraccia è arrivata Oltreoceano costringendo l’autore della teoria sulle intelligenze multiple a scrivere al ministero: «La domanda non è formulata in modo appropriato e nessuna delle alternative indicate è corretta». Un disastro i quiz al concorsoordinario per la scuola media e superiore: errori da matita blu, quesiti mal formulati, fuori programma o con più di una risposta corretta. Già giravano, molti insegnanti non ammessi all’orale lo avevano denunciato. Stavolta Massimo Arcangeli, docente di Linguistica italiana all’ateneo di Cagliari, li ha raccolti in un corposo dossier e ha promosso un appello che ora viaggia con decine e decine di sottoscrittori per chiedere al ministro Patrizio Bianchi di intervenire, ridefinendo i punteggi dei candidati esclusi per sbaglio e che, invece, sarebbero potuti passare. In gioco c’è una cattedra di ruolo, quantomeno l’abilitazione, e questa è la prova scritta a risposta multipla – con 8.000 quesiti che coprono le classi di concorso, dalla matematica alla storia dell’arte – partita a marzo (in corso sono gli orali) con 430.583 candidati per 26.661 posti.
Tra i primi 50 firmatari, compaiono il linguista Luca Serianni, Luciano Canfora, Francesco Sabatini (presidente emerito dell’Accademia della Crusca), il filosofo Massimo Cacciari, Silvia Ronchey, l’anglista Piero Boitani, uno dei più importanti conoscitori di Dante, il poeta Lello Voce e il matematico Umberto Bottazzini. Non chiedono di annullare il concorso, ma che «il ministero riconosca a chi è stato penalizzato daquesiti erronei e ambigui» il giusto punteggio. «Migliaia di partecipanti sono vittime di batterie di test a scelta multipla c he, per la pessima qualità dei quiz proposti, sono un’offesa all’oggettività e al merito, oltreché alle vere competenze (e conoscenze) da accertare in una pubblica selezione per l’accesso ai ruoli della scuola», insiste l’appello.
Tra gli errori, la domanda sul participio passato che aveva quattro risposte tutte sbagliate. O quella sul calore specifico che viene indicato tra le grandezze fondamentali, invece è derivata. «Il ministro, anzi il governo, avrebbe dovuto almeno sentire il dovere di dare un’immediata risposta, fioccheranno i ricorsi al Tar», insiste Arcangeli. Da Viale Trastevere fanno sapere, dopo il clamore dell’appello, che «tutte le segnalazioni pervenute sono controllate dalla Commissione nazionale del concorso e dai 131 gruppi di lavoro di disciplinaristi. Nei casi in cui sono riscontrati errori, le domande vengono annullate e i punteggi dei candidati rivisti».
Comunque, una selezione iniqua e beffarda. Ieri in Senato è passata la modifica al decreto reclutamento: mai più test a crocette ai concorsi.