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 2022  giugno 21 Martedì calendario

Intervista a Hormoz Vasfi. Spiega perché non è un mostro

“Mi hanno dipinto come un mostro. Ma la verità è che sono io a essere stato diffamato da Sara Croce”. Hormoz Vasfi si accende con cura un cigarillo Davidoff, poi sorseggia un caffè da un bicchiere di plastica maneggiandolo come fosse una tazzina di porcellana. “La denuncia contro di me per stalking non è mai esistita. Eppure i media nazionali ne hanno dato risalto senza mai verificarne l’inesistenza”, spiega Vasfi in esclusiva a Il Fatto Quotidiano. “Questa accusa terribile ha avuto gravi conseguenze sulla mia reputazione a livello professionale e umano, persino mio figlio per un lungo periodo ha preso le distanze da me”. La storia tra il 58enne e la 24enne “bonas” di Avanti un altro ospite fisso di Maurizio Costanzo Show, è salita agli onori delle cronache tra il 2019 e il 2020 quando nacque e finì. Poi ha avuto nuovo risalto mediatico quando lui, nell’ottobre del ’21, aveva promosso nei confronti della Croce (e nei confronti della di lei madre) un giudizio risarcitorio. Subito dopo la Croce in diverse interviste fece intendere di avere denunciato Vasfi per stalking. E per tale ragione, recentemente, lui ha nuovamente citato in giudizio la Croce per diffamazione. Croce, influencer da 1 milione di follower, è volto tv che presta la sua immagine a una nota onlus (DifendiAMO) in favore della sensibilizzazione sulla violenza contro le donne ed è ora fidanzata con un calciatore in passato condannato in primo grado e arrestato successivamente in fase di indagini preliminari per stalking. Una storia, quella tra Vasfi e Croce, che assomiglia al caso Johnny Depp/Amber Heard.
Quando vi siete conosciuti con la signorina Croce?
A Milano nel settembre 2019. Me l’ha presentata un’amica. Dopo aver scambiato quattro chiacchiere le ho chiesto di venire alla festa dell’AMFAR. Mi disse che non aveva niente da indossare. Io le ho offerto la possibilità di fare acquisti per quell’occasione. In precedenti interviste lei disse di avermi conosciuto per caso a quella festa al mio tavolo. Solo che lì i tavoli sono blindati. Io sono uno sponsor dell’iniziativa: chi si siede al mio tavolo deve essere un mio invitato.
Era fidanzato all’epoca dell’incontro con la Croce?
No, io non tradisco mai.
È stato sposato nel passato?
Dal 1998 al 2009 e ho un bellissimo figlio nato nel 2000 che va all’Università di Losanna in Svizzera e che per causa di quello che è successo ha avuto un rifiuto nei miei confronti. L’ho recuperato facendo terapia insieme. Ero il suo mito, poi un giorno sono finito sui giornali descritto come un uomo violento, uno stalker. Sto raccontando la mia verità perché me l’ha chiesto lui. Lo stalking è un’accusa gravissima. La mia attuale fidanzata, Valentina, mentre vedeva il servizio de Le Iene sul mio conto piangeva. Io sono iraniano, lei russa: siamo la coppia più sanzionata del mondo (ride, ndr).
Lei ha profili social?
Zero. Non mi interessa averne. Se sei social sei soggetto a impulsi esterni inutili che possono distrarre dai tuoi veri obiettivi.
Invece la Croce che rapporto aveva con i social?
In cerca continua di follower. Una delle prime volte la feci andare a prendere con l’autista a Garlasco, la portai in un ristorante stellato e lei sempre sul display per seguire i social.
I media la definiscono in tanti modi a livello professionale: magnate, uomo d’affari, petroliere. In quale si riconosce?
Un self made man dal successo economico e sociale. Da giovane ho fatto il cameriere e il muratore per mantenermi gli studi. Oggi però non ho biglietti da visita. Basta il mio nome. Questo faticoso, piacevole percorso è stato infangato.
La Croce racconta di un viaggio apocalittico a New York. Lei dice che era indisposta, quindi non in grado di “accontentarla” e che lei infuriato avrebbe buttato le valigie giù dalla finestra del 48° o 40° piano…
Ma che cos’è, un film di Hitchcock? Tra l’altro a New York non si possono aprire le finestre. Sarei finito in galera immediatamente come terrorista modello Guantanamo con la tutina arancione.
La Croce era innamorata di lei?
All’epoca ho ritenuto di sì, visto che, addirittura, mi aveva presentato ai suoi familiari. Con il senno di poi devo ritenere di no. Una persona che infanga la mia reputazione descrivendomi falsamente come un uomo violento, secondo lei era innamorata?
La Croce parla di 450 messaggi ininterrotti…
Erano di tipo organizzativo con lo zio e la madre. Cercavo di prendere accordi per farmi restituire il dovuto, come peraltro mi era stato promesso. Anche perché avevo bloccato il suo contatto telefonico.
La denuncia per stalking è arrivata?
Mai. Non esiste.
Lei si sente parte lesa di questa vicenda?
Altro che parte lesa! In questa storia orribile di gogna mediatica, dovuta alle dichiarazioni che sono state rilasciate dalla Croce sul mio conto, in cui mi si definiva un uomo orrendo e violento e mi si attribuiva un reato gravissimo, mai commesso e denunciato, e dove la mia faccia è stata sbattuta in prima pagina. Secondo lei come mi dovrei sentire?
Sara Croce ha affermato in varie interviste di sentirsi “agitata, spiata, non più tranquilla”…
Avete visto il suo profilo social? Non mi sembra sia un profilo da donna stalkerizzata. Lei fin da subito è apparsa sorridente, divertita e serena.
Come mai ha deciso di parlare solo ora?
Un poeta iraniano dice “il silenzio è la lingua di dio, tutto il resto è la sua cattiva traduzione”. C’è una storia dietro ogni persona, c’è una ragione per cui sono quello che sono, una “persona perbene”. Questa “cattiva traduzione”, intendo dopo la pubblicazione degli articoli sul mio conto, ha cambiato l’atteggiamento dell’opinione pubblica e ha tramutato la mia immagine in un mostro. La mia decisione di parlare è maturata dopo una lunga e attenta riflessione. Dire la verità dei fatti era qualcosa che dovevo a mio figlio e a tutti (pochi) che mi hanno sempre supportato. Anche le vite della mia cerchia familiare e di chi mi è stato sempre vicino sono cambiate in un batter d’occhio.
Lei crede nella giustizia?
Credo fermamente nella giustizia e nello Stato di diritto.
Ha seguito il processo Johnny Depp contro Amber Heard?
Tutto. Mio figlio mi ha detto: papà speriamo vinca Depp perché questo caso è identico al tuo.
Cosa pensa di questa sentenza epocale?
Dopo anni di uomini massacrati, l’ho trovato una svolta: finalmente un MeToo maschile. Farò di tutto per sostenere questa causa.