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 2022  giugno 21 Martedì calendario

Colombia, Petro aumenta le tasse ai ricchi

Inizia una nuova era in Colombia. Un’era di speranza per la maggior parte della popolazione che ha scelto di eleggere alla presidenza della Repubblica un politico di sinistra, il senatore Gustavo Petro. È la prima volta che accade in questa terra dove l’establishment è sempre stato di estrema destra nonché connivente con il narcotraffico. Se questa “rivoluzione” sarà positiva o negativa per una popolazione intrappolata per decenni in una guerra civile che ha visto contrapporsi la guerriglia di estrema destra a quella di estrema sinistra, lo si capirà con il passare del tempo. Resta il fatto che la scelta di affidare al senatore Petro la presidenza determinerà senza ombra di dubbio un cambiamento nei rapporti con la superpotenza dell’area, ovvero gli Stato Uniti. Il presidente eletto, 62 anni, leader del Pacto Historico ha affermato che “non è più il momento dell’odio”. Petro ha inoltre promesso il pluralismo in economia. Di più: “Svilupperemo il capitalismo, non perché lo adoriamo, ma perché dobbiamo superare la pre-modernità”. Pur non essendosi mai contraddistinto come un estremista, i suoi detrattori giudicano le sue politiche estreme. Nel programma elettorale, Petro ha promesso l’ampliamento dei programmi sociali, la fine dell’esplorazione di petrolio e gas in mare e sulla terraferma e molti investimenti in ambito agricolo. Per finanziare questo ribaltamento a favore dei meno abbienti, meglio, per tentare di aiutare i tanti poveri a uscire dalla miseria causata anche dal conflitto civile, che ha provocato centinaia di migliaia di sfollati interni, il neo presidente ha annunciato di voler aumentare le tasse alle 4.000 persone più ricche del Paese. L’industria mineraria, nelle intenzioni di Petro, sarà la più tartassata. Il settore minerario colombiano –come in generale quello del resto del Sud e del Centro America – è uno di quelli più opachi in cui le infiltrazioni della criminalità organizzata sono massive. È inevitabile dunque che se il neo capo dello Stato proverà a mantenere le promesse, si farà molti nemici potenti, come il capo dell’esercito colombiano che ha già espresso la propria preoccupazione. Un atteggiamento questo delle forze di sicurezza che non promette nulla di buono vista l’osmosi storica tra queste e le milizie paramilitari di estrema destra capeggiate dai principali esponenti dei cartelli del traffico di cocaina. La Colombia rischia pertanto l’ennesimo conflitto a bassa intensità.