La Stampa, 20 giugno 2022
Paul Haggis sotto accusa per stupro
iù volte avrebbe costretto quella ragazza, conosciuta tempo prima, ad avere rapporti sessuali con lui in un hotel del brindisino. Poi, all’alba, l’avrebbe abbandonata davanti all’aeroporto del Salento, nel capoluogo adriatico. La presunta vittima, secondo quanto ricostruito dalla procura, era in «precarie condizioni fisiche e psicologiche» e ha chiesto aiuto al personale dello scalo. Dal racconto fornito alla polizia di Frontiera e agli agenti della Mobile di Brindisi spunta il nome, appartenente al panorama cinematografico mondiale, di chi avrebbe abusato della giovane donna.
Il regista canadese Paul Haggis, 69 anni, è stato sottoposto a fermo di polizia mentre si trovava a Ostuni e dovrà rispondere di violenza sessuale aggravata e lesioni personali aggravate.
I magistrati Antonio Negro e Livia Orlando hanno chiesto la misura cautelare per il cineasta, in questi giorni in Puglia per partecipare al Festival cinematografico «Allora FeSt». Secondo la nota diffusa dalla procura «la donna straniera, a seguito di uno dei rapporti sessuali, riferiva di essere stata costretta a rivolgersi alle cure dei sanitari» e che gli episodi di «rapporti non consenzienti» sarebbero durati un paio di giorni.
Dopo le prime cure, la presunta vittima è stata accompagnata in questura per la deposizione. Poi è stata trasportata all’ospedale Perrino dove è stato attivato il «protocollo rosa» destinato alle vittime di violenza. Nel provvedimento i pm pugliesi chiedono l’incidente probatorio della parte offesa per cristallizzare le dichiarazioni della vittima: «Il provvedimento eseguito scaturisce da una serrata ed articolata attività di indagine, condotta dalla squadra mobile, che ha raccolto elementi probatori sottoposti al vaglio dell’autorità giudiziaria».
Il premio Oscar di «Crash - Contatto fisico» non sarebbe nuovo a situazioni del genere. È tutt’ora in corso un procedimento a suo carico negli Stati Uniti perché accusato dall’addetta stampa Haleigh Breest di violenza sessuale. I fatti risalirebbero al 2013 e si sarebbero verificati a Manhattan, con la denuncia della donna arrivata nel 2017. Dal canto suo, il regista ha da sempre sostenuto che il rapporto era stato consensuale e ha tentato di citare in causa la stessa Breest per diffamazione, attraverso false accuse, e perché avrebbe tentato di estorcergli 9 milioni di dollari. La mozione è stata però respinta dal giudice.
Da allora altre quattro presunte vittime hanno raccontato di aver subito molestie e aggressioni sessuali. L’autore di «Million dollar baby» ha sempre rispedito le accuse al mittente e, nell’ultimo periodo, ha fatto sapere di aver sostenuto costose spese legali e, a causa di queste notizie che hanno ridotto i suoi ingaggi, di affrontare un periodo di crisi economica. Per questo avrebbe chiesto ai giudici americani di velocizzare il procedimento, perché vicino alla bancarotta.
In Puglia il regista avrebbe dovuto conversare con i colleghi Edward Norton e Michael Nozik durante la kermesse di Ostuni. In attesa di fornire la sua versione davanti al giudice nell’interrogatorio che verrà fissato nei prossimi giorni, Haggis in questura, assistito dall’avvocato Michele Laforgia, ha chiesto «di fare accertamenti il prima possibile perché si dichiara totalmente innocente».
Di recente, era stato sempre in provincia di Brindisi per girare il cortometraggio di candidatura a Capitale alla cultura 2024 del comune di Mesagne. Nella sua carriera di sceneggiatore, spiccano produzioni storiche come «Il mio amico Arnold» e «Love boat». Oltre ai suoi precedenti in casi per molestie sessuali, grande scalpore mediatico aveva anche suscitato la sua decisione, dopo 35 anni, di abbandonare Scientology per le posizioni dell’organizzazione religiosa sulle unioni omosessuali.