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 2022  giugno 19 Domenica calendario

Amazonia, ritrovato corpo del reporter

 «Mio fratello era consapevole dei pericoli, ma voleva fare luce sui traffici che devastano l’Amazzonia e sono diventati un problema globale», dice Sian Phillips, sorella del giornalista britannico scomparso nella foresta pluviale il 5 giugno, i cui resti, sepolti sottoterra, sono stati ritrovati questa settimana dalla polizia. Con lui è scomparso anche Bruno Araújo Pereira, esperto di popoli indigeni e attivista per i loro diritti.
«Ora vogliamo almeno che sia fatta giustizia», aggiunge la donna, parlando con laBbc .Ma fare luce su questo delitto che ha scioccato il mondo si preannuncia difficile quanto salvare il polmone verde del pianeta dalla deforestazione e da altre losche speculazioni.
Ieri la polizia brasiliana ha reso noto ufficialmente che uno dei due cadaveri rinvenuti nei giorni scorsi appartiene a Dom Phillips, un reporter inglese di 57 anni specializzato in inchieste sull’Amazzonia, la grande passione della sua vita. Aveva scritto sul Guardian , sulFinancial Times , sul New York Timese sulWashington Post .Ora stava raccogliendo materiale per un libro sulla valle del Javari, diventata emblematica dei problemi della foresta amazzonica.
Situata nella parte più occidentale dell’Amazzonia, questa remota regione è abitata da migliaia di indigeni di una ventina di gruppi tribali che vivono isolati dal mondo esterno. È tuttavia anche frequentata da cercatori d’oro illegali, taglialegna non autorizzati e narcotrafficanti. All’inizio di questa settimana, un sospetto in seguito identificato come Amarildo da Costa de Oliveira, ha confessato di avere sotterrato i cadaveri dei dueuomini, spiegando dettagliatamente come erano stati uccisi e dove li aveva nascosti. Suo fratello, Oseney da Costa de Oliveira, è stato a sua volta successivamente arrestato, pur negando ogni coinvolgimento nel duplice omicidio. Un terzo brasiliano sospettato di complicità nel delitto è stato arrestato ieri pomeriggio, si chiama Jefferson da Silva Lima, noto come Pelado da Dinha.
Gli inquirenti brasiliani affermano che Phillips e Pereira sembrano essere rimasti vittime di un omicidio occasionale, probabilmente un’aggressione allo scopo di derubarli. Ma i rappresentati delle tribù indigene della zona credono invece che i responsabili vadano cercati nelle gang criminali che infestano l’area per traffici di droga e di esseri umani. Le modalità del brutale assassinio fanno intravedere la mano di gente abituata a uccidere e che ha cercato di rendere non più identificabili i due corpi. L’identificazione di Phillips, ha reso noto la polizia rivelando un macabro dettaglio, è stata possibile solo attraverso le radiografie dei denti ottenute dal suo medico a Londra. Il secondo cadavere deve ancora essere esaminato, ma tuttolascia pensare che appartenga alla seconda vittima, l’esperto di popoli indigeni Bruno Pereira.
Lo stesso presidente brasiliano Jair Bolsonaro si era detto pronto a recarsi nella zona per rispondere allo scalpore provocato dal delitto. «Mio fratello era una luce del giornalismo », continua Sian Philips nell’intervista alla Bbc . «Vogliamo che sia fatta giustizia per i giornalisti come lui e per i difensori dell’ambiente che aiutano le tribù indigene a sopravvivere». I familiari dicono di essere sicuri che a uccidere Dom e il suo accompagnatore siano stati dei “pescatori di frodo”, ma vuole stabilire se hanno agito da soli o su ordine di «persone potenti » legate al traffico di droga e al crimine organizzato. Le tribù indigene locali hanno riferito che Pereira aveva ricevuto minacce in passato da parte di taglialegna, minatori e pescatori illegali, riportandole alla polizia, ma senza che nessuna azione venisse presa nei confronti delle gang. In un primo tempo le autorità brasiliane non hanno nemmeno annunciato che il ritrovamento dei corpi è stato possibile grazie all’aiuto cruciale delle comunità indigene.