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 2022  giugno 19 Domenica calendario

Chi vuole Salvini fuori dalla Lega

Obiettivo politico: estromettere Matteo Salvini dalla Lega Nord, prendere il controllo del vecchio partito e usarlo per costituire una nuova gamba del centrodestra. Strumento usato per raggiungere lo scopo: un atto di citazione appena depositato al Tribunale di Milano. È la nuova strategia messa a punto da un gruppo di leghisti della prima ora rappresentati dall’ex deputato Gianluca Pini, da anni in rotta con Salvini per la sua svolta nazionalista, la costituzione di Lega Salvini Premier e le simpatie per Vladimir Putin. A pochi giorni dalla sconfitta della Lega alle elezioni amministrative, Pini ha messo nero su bianco le sue accuse. Otto pagine in cui l’ex parlamentare romagnolo, da anni parte del gruppo dei nostalgici nordisti rappresentati in consiglio federale della Lega Nord da Gianni Fava, si rivolge al Tribunale lombardo accusando l’attuale commissario federale del Carroccio, il salviniano Igor Iezzi, di non aver rispettato le regole interne previste dallo statuto del partito. Una, in particolare: non aver ancora convocato il congresso, nonostante i termini scaduti e le sollecitazioni che Pini dice di aver inviato a Iezzi.
Nell’atto di citazione, presentato dall’avvocato Massimo Beleffi per conto di Pini, la richiesta al tribunale di Milano è riassunta in due righe: “In via d’urgenza, disporre la convocazione del congresso federale straordinario, al fine di procedere alla nomina del consiglio federale e del segretario federale”. La volontà è dunque quella di disarcionare Iezzi dalla poltrona di capo attuale della Lega Nord, togliendo così di fatto il potere a Salvini che, proprio grazie al commissariamento, è riuscito a congelare l’attività del vecchio Carroccio a beneficio di Lega Salvini. È questa l’accusa politica contenuta nella causa civile. “A fronte del commissariamento degli organi federali – si legge – è venuta meno la democrazia interna del movimento, tanto che gli iscritti sono completamente esclusi. Ma, situazione ancor più grave, v’è stato l’azzeramento di qualsiasi sua attività politica, quindi il rischio concreto ed imminente è proprio quello che la Lega Nord per l’Indipendenza della Padania sia definitivamente esclusa dall’attività politica. Solo a seguito dello svolgimento del congresso federale si potrebbe riprendere l’attività politica”.
L’appiglio legale è l’articolo 13 dello statuto del Carroccio, secondo il quale – si legge nell’atto di citazione – il congresso deve tenersi entro 180 giorni dalla cessazione della carica del segretario federale. Salvini ha lasciato l’incarico il 21 dicembre 2019, quando Lega Nord è stata commissariata, dunque il termine sarebbe scaduto da ormai oltre due anni: questa l’accusa di Pini. Nel richiedere al tribunale di ordinare la convocazione d’urgenza, l’ex deputato nordista ricorda che il diritto di partecipare al congresso ed eleggere il segretario, come previsto dallo statuto, è riservato a coloro che hanno “maturato almeno 10 anni consecutivi di militanza come soci ordinari militanti”. Una precisazione rilevante perché, se i giudici di Milano dovessero concordare, sarebbero esclusi dalla decisione sul nuovo segretario federale “sicuramente Salvini e alcuni suoi fedelissimi che negli ultimi anni non hanno sempre pagato la quota”, assicura Pini a Il Fatto, “mentre potremmo partecipare certamente io, Gianni Fava e diversi militanti storici della Lega Nord come Giacomo Stucchi (ex presidente del Copasir, ndr), tanto per citarne alcuni”. La speranza dell’ex deputato è che “la Lega Nord possa tornare ad ospitare tutti i parlamentari delusi dalla linea politica di Salvini e dagli ultimi risultati elettorali”.
Sullo sfondo resta in teoria un problema che Pini e altri dovrebbero comunque risolvere. Sulla Lega Nord continua a gravare il debito verso lo Stato causato dalla truffa dei 49 milioni commessa ai tempi di Umberto Bossi. Ogni anno, per i prossimi 70 anni circa, il Carroccio deve pagare una rata da circa 600mila euro. Se anche doveste riuscire a conquistare la leadership del partito, come farete a gestire questo debito? “Non è un problema insormontabile”, risponde Pini, “se la Lega Nord tornerà ad essere un soggetto politico attivo, non una scatola vuota come è ora, sarà possibile anche ripagare il debito”. Non è chiaro se la riconquista della Lega Nord da parte dell’ala nordista sia un obiettivo reale, oppure se rappresenti solo un nuovo strumento per convincere Salvini a cedere potere all’interno di Lega Salvini Premier. Di sicuro l’atto di citazione è un ulteriore segno della guerra in corso all’interno del movimento. Un conflitto che adesso, rispetto agli anni scorsi, per la prima volta vede l’ex ministro dell’Interno in una posizione di relativa debolezza.