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 2022  giugno 18 Sabato calendario

La maturità di Francesco Piccolo

Le tracce da indovinare, il membro interno e quello esterno, il senso del limite da superare e quello dell’estate indimenticabile che vi aspetta Nel bene o nel male nessun momento della vita lascia la stessa tracciaBisogna prenderla così: state costruendo un’epica per il futuro (state costruendo anche gli incubi per il vostro futuro). Ogni tanto, nel corso della vita, qualcuno tirerà fuori l’esame di maturità, e voi avrete la vostra epica, direte che l’avete fatto nel 2022, e non puoi capire cosa mi è successo – e comincerete a raccontare.Io, per esempio, l’ho fatto nell’estate in cui l’Italia vinceva i Mondiali, e non vi dico quali ( può essere 1934, 1938, 1982, 2006). Il giorno della vittoria andammo a sfilare, uno dei miei compagni di scuola si ubriacò in modo schifoso, ed era quello che la mattina dopo aveva gli orali. Ma come il mitico Bjorn Borg, che poteva bere senza sosta la notte prima e poi vinceva a mani basse nel tennis, così il mio amico se la cavò ( meno bene di Borg, ma se la cavò). Ma è un ricordo peggiore di quanto si creda: i Mondiali e la maturità si combattevano l’epica, e mi è rimasta in testa una grande confusione. Non vi confesso nemmeno il voto finale, ma vi posso dire questo: la giovinezza è capace di costruire epica anche sui fallimenti, non solo sui successi; in seguito sarà più ostico avere a che fare con i vostri limiti, ma fare una pessima prova di maturità diventerà un racconto che potrete fare per anni. Tra l’altro, io non ho mai sognato, in seguito, che dovevo ancora fare l’esame di maturità, come capita a molti. Quindi forse funziona di più, per l’inconscio, non essere brillanti.Il pensiero più diffuso che hanno coloro che hanno saputo la data degli orali è che non esiste una vita oltre quella mattina. Non si può pensare a una cena, a un viaggio, a una telefonata al di là di quel confine del giorno in cui andrete a fare l’esame. Non farete altro che immaginare il momento in cui vi alzate ed è finita. E la cosa peggiore che potete fare è andare a vedere gli esami degli altri (ma inutile sconsigliarvelo, è un abisso a cui nessuno riesce a sottrarsi). Perché vedrete la felicità di chi ha finito, e invece voi dovete aspettare e soffrire; perché ascolterete le domande fatte agli altri, e vi convincerete che “quello di italiano” chiede sempre Manzoni e non chiede mai Dante, solo perché stavolta ha chiesto Manzoni e non ha chiesto Dante. Direte che quel professore odia tutti quelli con gli occhiali e quell’altro tutti quelli con gli occhi azzurri ( è una sorta di Indovina chi? fatto dal vivo). Vi convincerete di molte cose insensate, perché avete bisogno di farlo. E poi è soltanto un modo per parlare della maturità. Perché durante il periodo della maturità, volete parlare solo della maturità. E se c’è la guerra in Ucraina, vi interessa molto, ma soloperché potrebbe essere la traccia di attualità. Gli scritti sono tosti, ma sono in qualche modo riparabili. Avete delle ore, siete soli nel segreto della vostra sapienza o della vostra ignoranza, certo qualcuno vi giudicherà poi, però potete intanto scrivere delle frasi lunghe almeno tre righe senza aver detto ancora nulla: la questione etica politica sociale economica… in un paese con una serie di problematiche complesse a cominciare da per proseguire con e per finire a… Il poeta recanatese, pur nelle sue difficoltà e sfortune, è stato forse uno dei più importanti, se non il più importante… Attenzione: non sto suggerendo che quest’anno ci sarà un tema su Leopardi, non lo so, non ho soffiate né amici nei servizi segreti, come molti vi convinceranno di avere. Non è un messaggio criptato, non sto cercando di suggerirvi nulla. Non vi fissate di aver capito la traccia che vi daranno, non perdete ore della vostra giornata di studio a fare ipotesi sceme: la convinzione con cui direte che quest’anno “esce” di sicuro la traccia su Pasolini o Pirandello per anniversari o accadimenti loschi dovrebbe essere presa in considerazione per il voto che vi assegneranno: più cazzate dite, più si abbassa il voto. Ma questo riguarda solo il tema di italiano. Invece per quanto riguarda matematica o latino o greco non c’è tanto da fare: o lo sapete, o tentate di copiare. E nessuno si sottrarrà dall’aiutarvi quando vedrà i vostri occhi identici a quelli del Gatto con gli stivali di Shrek chiedere silenziosamente aiuto.E qui arriva la grande questione degli esami di maturità, l’unica vera ossessione degli studenti di tutte le scuole: i membri interni e i membri esterni.I membri interni sono considerati la partita casalinga, con l’arbitraggio a favore. Pretendete che vi aiutino. Li guardate supplici durante la versione di greco perché ritenete che devono farla al vostro posto. E se non succede vi incazzate e organizzate per la sera stessa il rapimento di uno dei figli. Ma in realtà, di solito, i membri interni che accettano di far parte della commissione d’esame, per una legge antica, che precede ogni legge di Murphy, sono quelli che vi odiano, o ce l’hanno con voi. Perché tutta la carriera scolastica l’avete passata, dalla scuola materna a oggi che sta per finire, tra professori che vi odiano e professori che ce l’hanno con voi. E sono quelli propensi a passare tra i banchi mentre fate uno scritto e siete in difficoltà, e vi danno un piccolo suggerimento che voi non seguite perché siete sicuri sia una trappola.In realtà, il vero problema dei membri interni è che sanno chi siete. E se siete bravi, va bene; ma se non siete bravi, era perfino meglio quella figura mostruosa che è il membro esterno. C’è la speranza che facciate un exploit, all’improvviso, e il membro esterno rimanga folgorato – e così oltretutto potrete dire: nessuno mi aveva capito.I membri esterni sono il vero terrore dell’esame di maturità. Quest’anno, come ulteriore conseguenza della pandemia, ci sarà ancora un solo membro esterno. Solo che sarà il presidente. E sui presidenti di commissione degli esami si dicono cose leggendarie, fin da quando appaiono nei giorni precedenti, per fare la riunione con i membri interni. Qualcuno degli studenti ha visto il presidente, è sceso da un mezzo non identificato, e pare sia alto quattro metri e mezzo e ha un’aria molto incazzata; non ha bussato al portone della scuola, lo ha abbattuto. Un altro presidente di commissione della scuola accanto arriva da un paesino dell’avellinese dove pare abbiaucciso dodici studenti che avevano sbagliato il decimale di un’equazione. Dicono ci sia un presidente che, se dorme male, la mattina dopo colpisce con dei pugni allo stomaco colleghi e alunni fino a finirli; di un altro si dice che non voglia che qualcuno dica la parola “relativamente”, ha un apposito coltello affilato nella borsa e lo tira fuori per lasciare una cicatrice a vita; si narra che sono state avvistate persone, di varie età e in varie città, che portano chiari i segni che all’esame di maturità hanno detto “relativamente”. Alcuni dicono che il presidente della commissione di quell’istituto tecnico ha quattro orecchie che copre con i capelli un po’ lunghi, altri dicono che è sposato con quattro persone, due donne e due maschi. La frase più mite che viene riportata è: ho deciso, li boccio tutti.Tutto questo adesso vi sembrerà terribile, invalicabile, vi toglierà il sonno e la fame. E non riuscite a immaginare un dopo, ma siete convinti che tutta la vita la passerete in questi giorni a preparare l’esame di maturità. E invece ci sarà un dopo, il presidente della commissione non sarà così spaventoso ( ma per sicurezza evitate di dire “relativamente”), vi alzerete alla fine spostando la sedia, darete la mano, guarderete la porta per scoprire che le persone a cui avevate detto che dovevano aspettarvi in un’altra città hanno assistito a tutto l’esame, ma non ve ne importerà più.Dopo, quel dopo meraviglioso che comincerà fuori dalla scuola, avrà un pomeriggio, una sera, e una mattina al risveglio, che saranno tra i più belli della vostra vita, in cui penserete che nessuno vi potrà fare più niente. E poi tutto tornerà subito complicato e piuttosto faticoso – perfino organizzare la vacanza alla quale non avevate voluto pensare. Ma, in realtà, adesso avete una certezza: ce la potete fare. Qualsiasi cosa succeda, voi ce la potete fare. E in fondo, davvero, dopo l’esame di maturità, avrete la sensazione di essere capaci di lottare, di conquistarvi la vita che avete sognato, di essere pronti a qualsiasi cosa. E anche se nel futuro ci sarà qualche inciampo di delusione, o non vi sentirete più sicuri delle vostre forze, potrete dire che quella volta ce l’avete fatta, e quindi potrete farcela ancora, di nuovo. E nelle serate peggiori, quando non saprete più cosa dire, avrete pronta l’epica del vostro esame di maturità. L’unico problema è che la avranno pronta anche gli altri.