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 2022  giugno 14 Martedì calendario

Terapia Hibuki, un cane di peluche per curare i traumi dei bimbi ucraini

Una pet therapy con un cane di peluche. L’abbraccio di Hibuki, muso lungo con orecchie e occhi allungati, zampe fini fini, e l’aria bastonata, che si avvolge intorno al collo dei bambini in un caldo abbraccio infinito crea un transfert psicologico capace di aiutare concretamente, con risultati sbalorditivi, il cammino di recupero dei piccoli ucraini sconvolti dalla guerra. Cinquemila peluche Hibuki, provenienti da Cina e Israele sono stati inviati in 12 città ucraine bombardate dai russi.

Questa terapia psicologica non è nuova. È stata inventata in Israele e si basa sul transfert che si crea tra il bambino e il suo cane di peluche, Hibuki (nome che in ebraico significa abbraccio) che gli viene assegnato con il compito di curarlo. Hibuki subito diventa il compagno inseparabile del bambino sofferente il quale, inconsapevolmente, trasferisce sul «cane che soffre» le proprie emozioni negative, liberandosene così piano piano nel tentativo di guarire Hibuki dai traumi che invece sono i propri.
La terapia Hibuki ha prodotto risultati incredibili già molti anni fa quando fu sperimentata per la prima volta su bambini vittime degli orrori della seconda guerra in Libano nel 2006. Non solo, ma successivamente il metodo è stato usato anche con i piccoli giapponesi traumatizzati dallo tzunami nel 2011. Ora la capacità terapeutica positiva del cane di peluche Hibuki viene sperimentata sui bambini ucraini che hanno avuto la vita sconvolta a causa dei bombardamenti e delle violenze commesse dalle truppe russe che hanno invaso il loro Paese.
La terapia è stata sviluppata in Israele dagli psicologi Avi Sadeh, dell’università di Tel Aviv, e da Shai Hen-Gal responsabile del progetto per il recupero di bambini e ragazzi vittime di traumi psicologici causati dagli orrori della in Libano nel 2006. A questi bambini sofferenti fu offerto di occuparsi di un pupazzo di peluche, un cane dall’aspetto bastonato con lunghe orecchie e zampe che si avvolgono intorno al corpo in un abbraccio senza fine. Hibuki crea con il bambino sofferente un’empatia immediata capace di creare un legame profondo e spontaneo. I bambini attribuiscono a Hibuki un sentimento di tristezza profonda perché la sua casa è stata attaccata o perché è rimasto solo perché ha perso il suo padrone sotto i bombardamenti. In questo modo, i bambini, rispondendo alle domande degli psicologi, cominciano a parlare di se stessi e dei propri traumi, spiegando le proprie pene. Il cane Hibuki diventa il loro schermo protettivo che li induce e aiuta ad aprirsi, primo passo nel cammino verso la ripresa.