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 2022  giugno 13 Lunedì calendario

16 giugno 1972, il trionfo di David Bowie

I Sessanta con i loro sogni pacifisti si erano sciolti nel fango di Woodstock, ma già una materia nuova di suoni e pensieri ribolliva e avrebbe dato i primi magnifici frutti proprio 50 anni fa. Annunciati dai Roxy Music e da David Bowie, dei quali due album seminali uscirono lo stesso giorno, il 16 giugno del 1972, i primi Settanta furono folgoranti di nuove idee, intuizioni, creazioni che spettinarono senza pietà il primato di un passato pure gloriosissimo ma bandito dal futuro. Nell’immaginario generale i ’70 sono anni difficili, di contese a muso duro in tutto il mondo. Rivendicazioni sociali e salariali, nascita di una lotta radicale nei confronti del sistema mondiale, sfide aperte e violente, contestazioni ai concerti, mentre il petrolio saliva e i nostri governi ci mandavano la domenica a spasso in bicicletta o niente. Ma il rock apparve subito saldissimo. Rispondeva agli eccessi del progressive asciugando i suoni, mentre li dilatava verso altre direzioni, altre lezioni, altri sogni, fino alla rabbia sorda del punk verso la fine del decennio.
Decennio iniziato benissimo. Mezzo secolo fa giusto, usciva Roxy Music, debutto seminale di una band che non aveva paura del mondo, e veniva immantinente proclamato «album dell’anno» da Melody Maker, settimanale dei rockettari universali. Ispirato dai T Rex, dallo stesso David Bowie con il quale la formazione entrò poi in competizione (tanto da ingelosirlo poi, e dubitare di tenersela come opening act), il disco non lesinava omaggi ai King Crimson e la sperimentazione alla Soft Machine, ma soprattutto Brian Ferry, con il suo canto ispirato e nervoso, guardava ai crooner degli Anni Cinquanta e al jazz, sparigliando le carte. Band di forma e di sostanza, si disse. Magnifico album da ascoltare ancora oggi nella deriva della tristerrima elettronica.
Ma il 16 giugno 1972 fu un giorno benedetto dalle stelle della musica soprattutto perché, nel trionfo del Glam Rock che già gli apparteneva dopo la prove di Space Oddity e Hunky Dory, David Bowie concettualmente si spinse ben oltre, disegnando terreni della storia e della fantasia ancora inesplorati con The rise and the fall of Ziddy Stardust and the Spiders From Mars. Con alle spalle l’allunaggio, l’ispirazione è ad Arancia meccanica di Kubrick. Bowie si incarnerà nel suo alter Ego regalandogli una sorta di immortalità. Fra ballate romantiche e rock tiratissimo che annuncia il punk, svetta Starman, una meraviglia di melodia. —