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 2022  giugno 12 Domenica calendario

La prof che custodisce il segreto sui temi di maturità

La professoressa Flaminia Giorda custodisce uno dei segreti meglio conservati d’Italia: è infatti l’unica persona a conoscere già da alcune settimane le tracce dei temi di maturità che la mattina del 22 giugno alle 8,30 verranno svelate ai cinquecentomila studenti pronti sui banchi per cominciare il loro esame. Di fronte ai toto-temi che come ogni anno già impazzano su siti e blog specializzati sorride: «Non ci prendono mai, quest’anno ho evitato persino di leggerli». Già perché lei sa già che cosa si troveranno di fronte professori e studenti: neppure il ministro conosce tutti i dettagli. Giorda, romana, 58 anni, maturità classica al Convitto nazionale, laurea in Lettere alla Sapienza e specializzazione in Arte medievale e moderna, è dirigente del ministero dell’Istruzione e prima è stata insegnante per quasi trent’anni. A viale Trastevere lavora nella struttura che si occupa degli esami di Stato dal 2014, ma due anni fa, in piena pandemia quando gli scritti non c’erano, è diventata il capo della squadra di professori, esperti e accademici che ogni anno, da gennaio in poi, predispone le proposte. È lei che a metà maggio prende appuntamento con il ministro per sfogliare le decine di tracce e preparare i testi definitivi. «Quest’anno che non c’è la seconda prova nazionale perché la preparano le singole scuole, il processo è stato più semplice». Ma alla fine le ha scelte lei o il ministro? «Il ministro si è fatto raccontare le tracce, ha voluto sapere di chi sono le citazioni e poi abbiamo condiviso i testi». 
Qualche settimana fa lo scrittore Edoardo Albinati aveva raccontato i suoi ricordi della maturità: grazie ad un aggancio al consolato d’Italia a Buenos Aires lui e un gruppo di amici erano riusciti a farsi inviare nella notte precedente all’esame (non c’era internet) la traccia che – con sei ore di anticipo rispetto a Roma – gli studenti della scuola italiana in Argentina avevano dovuto svolgere. Non aveva funzionato, ovviamente. E infatti sorride anche la professoressa Giorda: «Non è così: noi prepariamo sei diversi “set” di prove, in tutto 42 tracce: sette per la prova ordinaria, altrettante per la suppletiva, poi per la straordinaria. E infine ci sono una prova per le scuole italiane all’estero nell’emisfero boreale e due (Sudamerica e Australia) per le scuole nell’emisfero australe». Vien da chiedersi se – vista la mole di tracce – Giorda e il suo gruppo di esperti non abbiano pensato invece di recuperare le prove preparate per il 2020 e poi cancellate per l’emergenza Covid. «Non abbiamo “magazzino” dei temi perché anche quelli che non vengono scelti per le prove ordinarie si usano quando c’è un esame da rifare perché una sentenza del Tar riammette uno studente».
Impossibile ottenere altre risposte o indizi dalla professoressa Giorda che, una volta uscita dall’incontro con il ministro, ha inserito le prove in un plico informatico criptato che verrà aperto dalla «chiave digitale» che sarà generata la mattina del 22 giugno. I presidi accederanno al file protetto e comincerà l’esame. 
Neppure il criterio che ha guidato le scelte in un anno così difficile? «Abbiamo tenuto conto del fatto che ci possono essere state differenze nello svolgimento del programma tra scuola e scuola», spiega Giorda. Insomma non ci sarà un tema come quello su Caproni che qualche anno fa aveva colto impreparati molti studenti? Giorda sorride di nuovo: «Me lo ricordo, certo Caproni non è Ungaretti che tutti hanno sicuramente studiato. Quest’anno noi terremo conto della disparità oggettiva di preparazione, del fatto che i ragazzi sono più ansiosi per aver fatto meno pratica di scrittura. Posso solo dire che ci saranno tematiche che sono nelle loro corde, non abbiano paura». Ci sarà un riferimento al Covid? «No spoiler, basta così», risponde Giorda. Chissà se è un sì.