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 2022  giugno 12 Domenica calendario

Paranormale in Ama: 300 fantasmi

Alla luce dell’esito delle visite, vista l’improvvisa guarigione di 200 impiegati che fino al giorno prima risultavano inidonei a qualsiasi tipo di sforzo fisico, la scena ha dell’assurdo. Ma in Ama è successo anche questo: a maggio, quando il nuovo management ha convocato 3.906 dipendenti per i controlli medici e vagliare la validità delle centinaia di certificati medici presentati alla direzione del Personale per sfuggire dal servizio in strada e accomodarsi in ufficio, in 330 non hanno risposto alla chiamata. In 330 non si sono presentati alle visite di idoneità organizzate dalla municipalizzata, le stesse che hanno restituito miracolosamente all’azienda un discreto numero di malati immaginari.Un nuovo caso da gestire per i vertici di via Calderon de la Barca. Gli approfondimenti sono già partiti, così come le convocazioni per la prossima sessione di controlli medici. Prevista da qui alla fine di luglio, dirà molto sui 330 fantasmi di Ama. Un gruppone di dipendenti su cui, come detto, sono scattate le verifiche del vice direttore generale Emiliano Limiti. Passino le assenze causa Covid. Le altre andranno dettagliatamente motivate.D’altronde il clima è quello che è in azienda. I numeri ereditati dal vecchio corso grillino sono impietosi. La prima piaga, ormai evidentissima, è quella degli inidonei. In una municipalizzata con l’organico già ridotto ai minimi termini – entro la fine dell’estate arriveranno 655 assunzioni, ma per i sindacati ne servirebbero 1.500 per recuperare il gap dovuto al blocco del turn over – impressiona la quantità di lavoratori che si dichiarano impossibilitati alle mansioni più usuranti. Sono 1.994 su un totale di 7.162 dipendenti. Più di uno su quattro.Nel dettaglio, la controllata del Campidoglio conta 1.612 inidonei parziali (come quello che nel certificato medico spiega di non poter sforzare troppo «l’arto superiore destro») e 332 inidonei completi. Inabili al lavoro. Netturbini che, assunti dalla più grande municipalizzata dell’ambiente d’Europa, hanno presentato documenti che recitano così: «Non adibire alla spazzatura».Non bastasse la storia dei 200 impiegati inidonei guariti come per magia da un giorno all’altra e ora destinati alle portinerie e al controllo dei cassonetti, c’è sempre la seconda piaga. Alla voce «assenteismo», altra criticità storica in Ama, si registrano altri numeri ben poco incoraggianti: tra gennaio e marzo, dopo la fine del piano straordinario di pulizia ordinato dal sindaco Roberto Gualtieri, si è assentato il 17,74% dei dipendenti di Ama. Mediamente,tra malattie e congedi concessi dalla legge 104, ogni giorno non si presentano al lavoro 1.270 dipendenti. Quando gli attuali vertici della partecipata parlano di «coperta corta» si riferiscono anche a questo, al combinato di inidonei e assenti che rendono un’impresa l’organizzazione del lavoro. Gli effetti, con la Capitaleche nel frattempo ha preso a produrre rifiuti come non mai, sono sotto gli occhi di tutti.Lo è anche la mossa dei 330 che fino a questo momento, nonostante la convocazione dell’azienda, non si sono fatti vedere alla prima visita di idoneità. Un appuntamento soltanto rinviato. Il nuovo corso, infatti, prevede visite a ritmo serrato per recuperare il terreno perduto dalla precedente gestione.All’ex direttore del Personale, Marcello Bronzetti, al momento del licenziamento è stato contestato «il mancato o ritardato espletamento delle visite preventive, periodiche, per il rientro dopo 60 giorni di assenza per malattia o infortunio, delle visite straordinarie, di controllo e per cambio mansione tanto che allo stato risultano ancora ritardati od omessi giudizi di idoneità per oltre 4.500 dipendenti». Un andazzo che, lamenta Ama, potrebbe aver esposto l’azienda «a potenziali ( gravissimi) danni in termini economici e di immagine in caso di sanzioni (anche di natura penale) o infortuni sul lavoro». Argomenti messi nero su bianco anche per definire le responsabilità in caso di inchiesta. Tanto più che ora il caso della miracolosa guarigione dei 200 netturbini inidonei è finito in procura.