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 2022  giugno 11 Sabato calendario

Censurato a Londra il film sulla figlia di Maometto

Picchetti e manifestazioni in tutta l’Inghilterra hanno costretto molti cinema a cancellare «The Lady of Heaven» (la signora del paradiso), un film epico sulla vita di Fatima, la figlia di Maometto. Le proteste si sono accese per giorni nelle città a più forte presenza islamica, da Birmingham a Bradford, da Sheffield a Leeds: perché sono gli esponenti della comunità musulmana che hanno condannato il film come «blasfemo». 
La catena nazionale Cineworld ha deciso di sospendere le proiezioni, citando la necessità di «assicurare la sicurezza del nostro staff e dei clienti»: ma questo ha innescato discussioni e polemiche sulla libertà di espressione e il concetto di blasfemia (in Gran Bretagna non esiste una legge che la punisce). E le divisioni sono arrivate fino al governo di Boris Johnson. 
Sara Khan, consigliera (musulmana) dell’esecutivo per la coesione sociale, ha criticato le autorità per la mancanza di nerbo nel combattere l’intolleranza e il settarismo. Ma poi si è scoperto che una delle personalità che ha ingiunto ai cinema di cancellare il film è Qari Asim, imam della moschea di Leeds e lui stesso consigliere del governo sull’islamofobia. 
Governo diviso 
La polemica sulla libertà d’espressione ha diviso anche il governo Johnson 
Asim ha bollato la pellicola come «denigratoria e dispregiativa», tanto da causare «molto dolore ai musulmani». Il religioso ha poi aggiunto che «abbiamo lavorato con molti fratelli e imam per collaborare con i cinema, in alcuni posti abbiamo avuto successo e quei cinema non proietteranno più il film, in altri posti continuiamo a negoziare». «The Lady of Heaven» è stato anche accusato di fomentare discordia fra sciiti e sunniti, la due principali confessioni musulmane 
Sono polemiche e manifestazioni che riportano alla memoria le violente dimostrazioni che scossero la Gran Bretagna più di 30 anni fa, in occasione della pubblicazione dei «Versetti Satanici» di Salman Rushdie. Sui giornali conservatori si succedono in questi giorni i commenti che mettono in guardia dall’assecondare tendenze oscurantiste: e il Telegraph è arrivato a evocare l’intervento delle forze dell’ordine. 
La cosa ironica, in un certo senso, è che proprio qualche giorno fa è stata pubblicata una ricerca che mostra come i musulmani si sentano sempre più a loro agio e integrati in Gran Bretagna: il 60 per cento pensa che per loro la vita sia migliore che in qualunque altro Paese europeo e citano la presenza di modelli di ispirazione islamici nella vita pubblica, dal calciatore Mo Salah all’attore Riz Ahmed alla chef televisiva Nadiya Hussain. Ma evidentemente esistono ancora sacche di integralismo, concentrate soprattutto nelle città-ghetto.