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 2022  giugno 09 Giovedì calendario

Le donne all’ombra di Picasso

«Le donne entravano e uscivano dalla sua vita come lucciole attratte da una lanterna; le fissava sulla tela, le usava sessualmente e quando era stanco le gettava via». È ciò che scrisse Françoise Gilot, la donna che Pablo Picasso sessantaduenne conobbe nel 1943, quando lei aveva 22 anni. Picasso «usava» le amanti anche come modelle, al punto che la sua carriera può essere scandita non solo dalle varie fasi di colore (il rosa, il blu…), ma anche dalle relazioni con le donne, che non esitava a definire senza mezzi termini o dee o zerbini: Eva, Olga, Marie-Thérèse, Françoise, Dora, Jacqueline... Precisando: «Ogni volta che cambio donna, dovrei bruciare la precedente…». Non proprio un gentiluomo: piuttosto un vero porco, per di più spesso violento, eppure uno dei maggiori artisti in assoluto. Dunque? Che ne facciamo in tempi di #metoo? Domanda non futile in vista della mostra, su «Picasso e le donne», che si aprirà nel 2023 al Brooklin Museum di New York. Tra le curatrici c’è anche la scrittrice Hannah Gadsby, che in una commedia prodotta da Netflix si è proposta di demolire o almeno di ridimensionare il mito di Picasso collocandolo accanto a Polansky e a Weinstein, come ricorda un lungo servizio su Libération. Eppure, dopo aver dichiarato: «Lo odio» e sputato sul suo nome, Gadsby non ha escluso la prospettiva più cauta di separare l’artista eccelso dal «macho» fetente. Come si sa, Proust si oppose a Sainte-Beuve che riteneva necessario considerare la biografia di un autore per giudicarne l’opera. Ma chi ha detto che una possibilità escluda l’altra? Perché negare che dietro la raffigurazione di un bacio possa esserci stato uno stupro? È l’arte, bellezza. Intanto, la direttrice del Museo Picasso di Parigi, Cécile Debray, invita a liberare alcune figure femminili dall’ombra del «Barbablù» spagnolo. Una di queste è Dora Maar, il cui talento artistico è stato finora oscurato dalla leggenda erotica o psichica legata agli uomini.