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 2022  giugno 09 Giovedì calendario

Intervista a Michele Santoro

C’è Draghi dietro la lista dei filorussi? ». Michele Santoro chiama in causa il presidente del Consiglio: la democrazia in Italia «non è in buona salute» e il premier «ha il dovere di dirci la verità».

Cosa pensa della lista?

«È un abuso di potere. Una lista di opinionisti, tra cui un parlamentare, indagati dai servizi segreti per aver semplicemente espresso critiche sull’invio di armi. E un giornale pubblica le loro foto come fossero dei ricercati. Da chi ha avuto queste informazioni il Corriere della sera? Se non gliele ha date il Copasir, allora da dove sono uscite? Dai Servizi? Dal governo? Da Draghi? Il premier ha il dovere di dirci la verità».

Le è piaciuta la diretta di Giletti da Mosca?
«Non ho ancora avuto modo di vederla, ma ognuno fa le trasmissioni come sa e chi le vede le critica».

Il direttore di Libero, Sallusti, se n’è andato indignato.
«Sapeva come si sarebbe svolta la trasmissione, poteva non andarci. È grave che non si critichi Sallusti per quello che ha detto sul Cremlino: espressioni insopportabili, ha ricoperto la storia di parolacce».

Lei come racconterebbe la guerra?
«È significativo che io non abbia una trasmissione, nonostante migliaia di persone scrivano sui social che mi vorrebbero in tv. Ho lottato tanto contro le censure di Berlusconi e mi trovo a subire la censura di chi di fatto controlla la Rai da anni, il Pd. Non ha più sezioni sul territorio, le ha in Rai».

Cosa le piace in tv?
«Report è un ottimo programma. I tg sono desolanti: tutti con le telecamere piantate nello stesso modo, vedono le cose come le vede il governo ucraino. Da mattina a sera abbiamo una rappresentazione del dolore, che va fatta, ma andrebbe completata con analisi e punti di osservazione diversi».

Tipo?
«L’Ucraina non è una democrazia compiuta. Prima dell’invasione c’era un altissimo tasso di corruzione, oligarchi che dominavano la politica, partiti e giornali sciolti di forza, giornalisti uccisi».

Non è propaganda putiniana questa?
«Chi dice la verità è putiniano? Non ci faccio più caso, mi hanno chiamato giullare, fascista. Quello che dico sull’Ucraina sono fatti che nessuno può mettere in discussione».

Sempre contrario all’invio delle armi?
«Certo, ci sono già gli americani a farlo, sono otto anni che armano gli ucraini. Davvero pensate che senza le nostre armi non si sarebbero difesi? I Paesi piccoli, senza scatenare guerre mondiali, hanno sempre vinto contro i Paesi grandi. L’Afghanistan ha buttato fuori i russi, il Vietnam gli Usa».

Dovremmo abbandonare gli ucraini?
«Senza le armi americane gli ucraini avrebbero scelto altri modi di combattere e non saremmo arrivati alla distruzione dell’Ucraina. Kiev e Mosca sparano e i cannoni, di una parte e dell’altra, seminano distruzione in una guerra infinita. Con la guerriglia non ci sarebbe stata».

Ma quale guerriglia se Mosca ha bombardato Kiev?
«Se resisti in un certo modo chi aggredisce alza il tiro e i morti aumentano. Ripetiamo pure mille volte che il responsabile è Putin, non li faremo resuscitare».

Non la spaventano le parole di Medvedev?
«Sono parole di guerra, che peso possono avere? Servono a chi le pronuncia per presentarsi come un combattente indomito».

Scenderebbe in piazza contro Putin?
«No, perché sarei allineato col 99% dei telegiornali, il 97% delle forze politiche e il 90% della informazione e della stampa. Sarebbero come le manifestazioni della camicie nere a favore dell’intervento in Africa di Mussolini».

Siamo in un regime fascista?
«Certamente no, ma nemmeno in una democrazia in buona salute».

Fonderà un partito?
«Se dovessi decidere di farlo convocherò una conferenza stampa, prima di allora mi rifiuto di rispondere a questa domanda: lede i miei diritti di cittadino. O mettiamo in discussione anche questa libertà? ».

Cosa pensa del viaggio di Salvini in Russia?
«È un po’ come la trasmissione di Giletti: male non fa, bisogna vedere se può far del bene. Se tornasse dalla Russia con un ramoscello di pace, perché dovremmo essere contrari? ».

Giuliano Amato dice che la Costituzione giustifica l’invio di armi.
«Amato si arrampica sugli specchi. In ultima analisi dice che “è un problema di coscienza”. Il custode delle leggi passa dallo Stato di diritto allo Stato etico? ».

Berlusconi poteva fermare Putin?

«Berlusconi è uno che la guerra la aborre quanto me, ne sono convinto. Credo che se avesse potuto fare qualcosa di persona lo avrebbe fatto, magari avrà pure provato a telefonare a Putin. Mi piacerebbe chiederglielo, ma ormai ha tanti di quei filtri. ..».