La Stampa, 7 giugno 2022
Gli antivirali nel mercato nero
È una gran brutta storia di “borsa nera” e di ingiustizia quella che gira intorno al farmaco antivirale Molnupiravir (Merck), finito come generico nel Far West del mercato online dove è possibile acquistarlo facendo a meno della prescrizione e del controllo di un medico. Cosa che comporta vari rischi, tra cui quello di una possibile contaminazione e adulterazione e/o di una presenza di sostanze superflue o sconosciute, capaci di causare allergie o interazioni negative con altri farmaci. Ripresa da diversi siti (come l’ autorevole Science-Based Medicine – specializzato in questioni relative alla medicina, alla scienza e all’etica); e lanciata da giornali come British Medical Journal (Bmj), la denuncia si basa sui risultati di un’indagine di Medical Express che ha verificato, con un’inchiesta circostanziata, l’esistenza di un mercato nero mondiale per Molnupiravir: i clienti pagano a un prezzo esorbitante le versioni generiche acquistate online. Gli antivirali, come il Molnupiravir vengono somministrati a persone infette da Covid-19 per prevenire malattie gravi. Del resto era questa la speranza suscitata dalla comparsa sulla scena di trattamenti antivirali efficaci per l’infezione attiva, dopo i fallimenti di idrossiclorina e ivermectina.
Il primo antivirale aveva tutti i requisiti per dare speranza. Prometteva, stando alla comunicazione dell’azienda produttrice, di ridurre del 50 per cento la possibilità di ospedalizzazione e morte se assunto precocemente per Covid lieve, un po’ meno se assunto più tardi nel corso della malattia. Nell’aggiungerlo all’elenco dei trattamenti raccomandati, l’Organizzazione mondiale della sanità aveva chiarito che doveva essere somministrato solo a pazienti Covid-19 non gravi con il più alto rischio di ricovero. Soggetti, insomma, che non avevano ricevuto una vaccinazione, anziani, con immunodeficienze e con malattie croniche. L’aggiunta di un farmaco efficace al trattamento esistente e ai vaccini per la prevenzione, apriva, insomma, un nuovo capitolo nella storia della malattia. Senonché la disponibilità era limitata all’inizio anche nei Paesi di produzione. Solo più tardi le forniture sono aumentate, abbastanza da rispondere solo alla domanda dei Paesi occidentali ricchi. La scarsità (e l’egoismo) hanno dato una spinta alla loro corsa all’accaparramento delle dosi disponibili, secondo un copione ben conosciuto per i vaccini. Ad aprile due terzi della produzione di Molnupiravir era stata acquisita da quei Paesi dove però la domanda è in calo, anche in conseguenza di nuovi dati. In Europa è ancora in fase di valutazione la domanda di autorizzazione all’immissione in commercio da parte dell’Ente regolatore europeo (Ema). L’azienda produttrice del farmaco ha fornito licenze volontarie per la produzione del generico: direttamente o attraverso un’agenzia delle Nazioni Unite. Senonché l’indagine realizzata dalla sezione investigativa del Bmj ha verificato che, accanto alle società autorizzate, speculatori e trafficanti hanno iniziato a sintetizzare e vendere illegalmente prodotti non verificati, e potenzialmente pericolosi, che non rispettano i requisiti minimi in termini di qualità e sicurezza; e che, se contraffatti, possono risultare inefficaci o molto pericolosi. Ma, di certo, gli effetti dell’attentato alla salute non impensieriscono chi accumula profitti sul florido mercato nero online di quel farmaco cresciuto sull’attentato alla salute dei più vulnerabili e, in generale, sulla distribuzione ineguale dell’accesso alle cure nel mondo globale.