il Giornale, 5 giugno 2022
Biografia di Walter Sabatini
Messaggio ai presidenti che desiderano una vita esagerata, di quelle che non dormi mai: una telefonata a Walter Sabatini e hanno già risolto. Il maestro è una garanzia, lui di notte fuma, o fumava, e sta sveglio, non stacca, garantito, legge i classici, va di filosofia di livello, e se riceve la chiamata ti mette Totti assieme a Stalin, cita Khomeini e se gli gira ti parla anche di manovre a coda di gatto maculato per spiegare come agire in sicurezza sul mercato.
Un compulsivo astratto ai confini con il visionario, ma uno che ci vede, sa di calcio con un lessico che affascina mentre consuma una delle tre stecche al giorno e accende l’altra con il muccio della precedente, anche se adesso ha assicurato a tutti di aver smesso, solo perché lo hanno obbligato. Se poi l’accoppiata è con Danilo Iervolino, il rivoluzionario, lo spettacolo è da sold out. Il presidente del miracolo Salernitana vuole scardinare un andazzo che non gli va a genio, dice: Adesso gli agenti guadagnano più dei calciatori, non esiste, voglio eliminare questo malcostume. Giù il cappello, ma se dall’altra parte c’è il maestro, allora la faccenda si complica, e pare sia stata proprio questa la scintilla che ha portato al clamoroso divorzio ufficializzato con un comunicato della società, tanti auguri al signor Sabatini e grazie di tutto, ognuno per la sua strada.
Quasi un record a centotrentanove giorni dal suo insediamento e undici calciatori presi a gennaio. Una consuetudine nella carriera del manager crepuscolare, come si è definito, che dopo un po’ si stufa, o ha carta bianca o lascia: Preferisco lavorare da solo, gli altri sono un fastidio, non mi va di averli perfino a tavola, il posto alla mia destra preferisco sia vacante. E così la leggenda vuole che in piena notte Iervolino spedisca un whatsapp a Sabatini, gli confermi che non ha nessuna intenzione di pagare una nuova commissione all’agente di Lassana Coulibaly, uno degli acquisti più azzeccati del mercato, e allora i due si mandano a quel paese e scaraventano una città nella voragine di un film horror. Che poi con Sabatini non si capisce mai bene cosa stia pensando un minuto esatto dopo. Ci sta tutto, il whatsapp e il litigio con didattica a distanza.
È durato sempre poco, dal settore giovanile con la Lazio alle vite diverse con Triestina, Arezzo e Perugia dove era il gran consigliere in incognito di Luciano Gaucci. A Palermo a maggio rinnova il suo contratto, a novembre si dimette, alla Sampdoria neppure un anno, screzio con il presidente Massimo Ferrero e buongiorno e buonasera, a Bologna quasi due anni, a Roma prolunga il suo rapporto a febbraio 2014 e lo rescinde a ottobre 2016. All’Inter un incesto, coordinatore dell’area tecnica anche dello Jiangsu Suning, va in Cina con tutto il suo staff, odora aria infetta e dopo nemmeno un anno risolve il suo rapporto: Non volevo far passare guai ai miei ma all’Inter ho sbagliato la porta d’ingresso, ho accettato di rimanere fuori dall’organigramma e ho commesso un errore, ero un fantasma, però via da Roma non c’era altra società che avrebbe potuto emozionarmi. Una retromarcia? Mannò: Andare all’Inter è stato il più grande errore professionale della mia vita, avrei dovuto rescindere il contratto prima ancora di firmarlo, ho scoperto tardi che probabilmente dovevo fare ombra a qualcuno.
A Roma ci stava da gran signore, con Totti un rapporto straordinario: A lui darei il premio Nobel per la fisica, è la luce sui tetti di questa città. Gran affabulatore, ipnotizza, un’uscita del genere nella Capitale dei tempi d’oro del Pupone e diventi immortale. Ma il maestro è astuto, quando gioca non bara ma occorre sempre stare attento a dove mette le mani, le stesse identiche parole le ha avute per Dodo e sulla cessione di Benatia confeziona un capolavoro, definito un monolite tenuto in piedi da un fuoco sacro e ceduto a poco: Neppure per il valore del suo piede sbagliato. Ma il massimo quando si è fatto beffa anche dei chirurghi, loro gli avevano pronosticato un cancro ormai incurabile con pochi giorni ancora a disposizione per girovagare sulla terra. Lui fa: Che percentuale mi date? L’80 per cento di crepare? Bene, io mi prendo il restante 20, vediamo. Questo tre anni fa, i chirurghi poi si sono scusati.
E Adesso? Nessun problema, mi cercano in tanti. Nicola? Non facciamo confusione, lui è un uomo libero e non è legato a me. Chi mi cerca? Lo saprete presto, ma a me piace dire di no ai grandi club. È indubbio che fuori Sabatini adesso manchino le garanzie tecniche per giocare un campionato con margini di sicurezza sufficienti, Nicola lo sa e lo sa anche Iervolino che ha fatto il miracolo a fronte di un bell’esborso di denaro e ora ha tutte le ragioni per voler rientrare. Sabatini gli ha fatto spendere tanto ma adesso tutte le valutazioni di quei giocatori si sono alzate, sarà un altro mercato rivoluzionario. Disastri non se ne ricordano, i guadagni sì.
Chi vuole una vita spericolata sa dove andare e come fare cassa, prendere o lasciare, il Maestro non sbaglia mai e adesso è su piazza. Il divorzio è ufficiale? Boh, forse, magari, chissà.