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 2022  giugno 05 Domenica calendario

Il caldo ci fa dormire quindici minuti in meno

Queste prime, torride notti di giugno imperlano di sudore i cuscini degli italiani, vanificando le strategie anticaldo più spartane e meno energeticamente dispendiose, come la serrata di persiane e tapparelle nelle ore di luce, o l’apertura notturna di tutte le finestre sperando nel miraggio della corrente. Quella che stiamo imparando sulla nostra pelle è in realtà una dura lezione ecologica: il cambiamento climatico non toglie il sonno soltanto a Greta Thunberg e a chi ha una sviluppata sensibilità ambientale, ma ruba letteralmente il sonno a tutti. Con effetti che si differenziano con l’età e il sesso, penalizzando soprattutto gli anziani e le donne, e sono destinati ad aggravarsi con l’aumento delle temperature globali: entro il 2099, infatti, perderemo fino a 58 ore di sonno all’anno.
Lo suggerisce uno studio dell’Università di Copenaghen, pubblicato sulla rivista One Earth, che si è avvalso di una mole impressionante di dati: grazie ai braccialetti tracciasonno i ricercatori danesi hanno registrato oltre 7 milioni di notti passate da 47.000 persone in 68 Paesi, e hanno associato la qualità del sonno dei dormienti ai dati sulle temperature notturne nelle loro città. «Ogni notte la nostra temperatura interna ha un leggero calo. E la facilità nell’addormentarsi è strettamente legata a questo fenomeno.
I vasi sanguigni si allargano, aumenta l’afflusso di sangue verso la pelle e rilasciamo calore verso l’esterno, raffreddandoci» spiega il primo autore dello studio, Kelton Minor, ricercatore in scienza comportamentale all’Università di Copenaghen. «Ma se la stanza è già calda di suo, e quindi la differenza di temperatura tra il corpo e l’esterno è ridotta, allora questa cessione di calore è ostacolata. E l’assopimento diventa difficile».
Lo confermano i dati raccolti dai braccialetti: «Ci mostrano che nelle notti in cui la temperatura esterna supera i 30 gradi, perdiamo in media 15 minuti di sonno, soprattutto perché tardiamo ad addormentarci. Non sembra molto, ma è un effetto che si accumula» sottolinea Minor.
«Per gli anziani, che hanno una risposta termoregolatoria meno funzionale rispetto ai giovani, un solo grado in più nella temperatura minima raddoppia l’effetto che si vede nelle altre fasce d’età. Anche le donne hanno qualche difficoltà in più nel prendere sonno, forse per via della maggiore quantità di grasso sottocutaneo che ostacola la perdita di calore del corpo». Un dato poco confortante per il nostro futuro su una Terra che si riscalda è la difficoltà ad adattarci.
«Sappiamo che le notti in cui si dorme meno di sei ore non permettono al nostro cervello di rimuovere tutti i metaboliti neurotossici accumulati con lo stress, e possono peggiorare sia le nostre funzioni cognitive che la regolazione delle emozioni» spiega Minor. «Così abbiamo indagato sugli eventuali meccanismi di adattamento». Ad esempio: nel giorno dopo una notte troppo calda, recuperiamo il sonno perduto, magari con un pisolino? «Purtroppo i braccialetti ci dicono di no. E anzi, se teniamo conto del riposo diurno, il giorno dopo una notte tormentata dormiamo ancora di meno del giorno prima» puntualizza Minor. «Inoltre le ore di sonno perse in una settimana non sono recuperate in quella successiva: sono proprio perse per sempre».
Del resto la difficoltà ad adattarsi è resa evidente da altri risultati emersi dai braccialetti: «L’effetto delle notti calde è più marcato nei Paesi più caldi, segno che le popolazioni locali non si abituano. E non si vede nemmeno un adattamento stagionale: il sonno perso per ogni notte durante tutta l’estate non è inferiore a quello che si perde all’inizio dell’estate, quando il salto di temperatura è repentino» spiega Minor. «Il nostro organismo non ha proprio difese efficaci contro il caldo notturno. E – ironicamente – se l’aria condizionata può giovarci nel breve, il suo uso e abuso contribuisce al cambiamento climatico e quindi peggiorerà il sonno dei nostri figli».
Per dormire meglio, insomma, è meglio non chiudere un occhio sulla sfida del clima.